Denis Shapovalov esce allo scoperto a due giorni dal via del primo Slam dell’anno, condizionato dagli incendi: “Se la qualità dell’aria su Melbourne non sarà buona potrei non scendere in campo. Non voglio rischiare la vita”. Più cauto Federer: “Sono tranquillo, sono state prese le giuste precauzioni”
Nel giorno delle conferenze stampa che come di consueto precedono gli Australian Open, a tenere banco più del tennis giocato è stata la condizione della qualità dell’aria su Melbourne, fortemente condizionata dagli incendi che stanno devastando il Paese da settimane. Se i big sono stati piuttosto cauti nel rispondere alle domande, a sbilanciarsi ci ha pensato Denis Shapovalov, tanto talentuoso in campo quanto schietto dietro al microfono: “Non voglio rischiare la mia vita – ha detto il canadese -. Se la qualità dell’aria non sarà “salutare”, non giocherò. E’ una grande opportunità quella di giocare uno Slam, ma ho 20 anni e potrò farne altri 10-15″. Affermazioni forti quelle del numero 13 del ranking ATP, che arrivano poche ore dopo quelle del Direttore del torneo, Craig Tiley, che parlava di “torneo regolare”. Shapovalov è rimasto scioccato dai problemi accusati nei giorni scorsi dai giocatori impegnati nelle qualificazioni: “E’ successo a loro che giocavano al meglio dei tre set, cosa potrà capitare a noi che dobbiamo giocare al meglio dei 5? – si è chiesto il 20enne nato a Tel Aviv -. Sappiamo gli effetti che può dare l’inalazione di questa aria a breve termine, ma quanto condizionerà la nostra vita futura respirare così per due settimane?”.
Federer: “Sono tranquillo, prese le giuste precauzioni”
Shapovalov ha chiamato a raccolta tutti i big, citando per nome i vari Nadal, Djokovic e Federer. Proprio lo svizzero è stato letteralmente mitragliato di domande sulla qualità dell’aria di Melbourne e sulla possibilità di giocare il torneo. Il sei volte vincitore degli Australian Open è stato categorico: “Ero nell’ufficio degli organizzatori quando si sono prese certe decisioni – ha spiegato -. Sono tranquillo, le precauzioni sono ottimali. Abbiamo fissato il limite di qualità dell’aria a 200, quando ci sono altre competizioni come le Olimpiadi che le fissano a 300. C’è stata poca prevenzione probabilmente, ma ora i problemi sembrano essere risolti”.