ROMA – La Superbike britannica gli ha ridato la carica che aveva perso e oggi Scott Redding è di nuovo un pilota con la voglia di vincere. Il rider britannico, che quest’anno debutterà in Superbike con Ducati, ha fatto un bilancio degli ultimi anni della sua carriera, piena di alti e bassi. A iniziare dalla disastrosa esperienza con l’Aprilia. “Nel 2018 la mia carriera era finita, più o meno – ha detto Redding in un’intervista sul sito ufficiale WorldSbk – Ero stanco, non volevo più correre. Avevo 25 anni e pensavo di aver già dato tutto in questo sport. Non stavo aggiungendo nulla alla mia vita: non mi sentivo felice e non avevo successo. Stavo pensando di mettermi a fare altro”. Le aspettative per la MotoGp erano alte, ammette il britannico: “Il mio obiettivo era provare a vincere il Campionato del Mondo, credevo di potercela fare”. I risultati non sono stati però quelli sperati: “Per me arrivare 15°, 16° o 17° è umiliante. Alcuni potranno dire che sono comunque soddisfatti dato che sono in MotoGp, ma non è il mio caso. Ero stanco, ma poi ho pensato: ‘Riproviamoci’. Puntiamo su una buona moto e su una buona squadra. So di essere un buon pilota e di avere più potenziale di quanto sto mostrando”.
Essere il migliore
Ripartendo da zero Redding ha trovato la svolta: “Sono finito nel Campionato Britannico Superbike e da lì ho ritrovato l’entusiasmo e quella scintilla per tornare alla vittoria. È stata una sensazione fantastica che mi ha portato ad arrivare in Superbike per provare a ripetermi”. Il britannico ora guarda con ottimismo alla prossima stagione: “Davanti a me ora c’è una grande stagione e voglio essere pronto al 100%. Se vuoi lottare per essere il migliore, devi essere pronto al meglio – conclude – Per me la persona migliore è me stesso: voglio provare a migliorarmi ogni giorno. Questo è tutto quello che posso fare. Ho una squadra alle spalle e una casa costruttrice che hanno le carte in regola e il potenziale per poter arrivare al vertice”.
