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Basket, Nba: Houston sbanca Toronto, settimo ko di fila per New Orleans e Melli

WASHINGTON – Adesso la Scotiabank Arena è diventata terra di conquista. Dopo aver perso l’imbattibilità casalinga contro Miami appena due giorni fa, i Toronto Raptors (15-6) si arrendono in casa anche a Houston 109-119. A trascinare i Rockets, per una notte, non è la coppia Harden-Westbrook, ma quella formata Ben McLemore e PJ Tucker. Il Barba ha chiuso con 23 punti e 7 rimbalzi, Russell con una tripla doppia da 19 punti, 13 rimbalzi e 11 assist, ma con un brutto 7/27 al tiro. A prendersi la scena, però, sono stati McLemore, autore di 28 punti (con 8 triple personali sulle 23 di squadra) e Tucker con 18 punti e 11 rimbalzi. Annullato il pericolo numero uno, Pascal Siakam, a secco nell’ultimo periodo.Difesa super e coach’s ChallengeUn successo arrivato anche grazie a un’ottima difesa texana, già questo è un evento eccezionale, ma anche grazie al coach’s Challenge che Mike D’Antoni questa volta si è ricordato di chiamare evitando a VanVleet di riportare sotto Toronto dalla lunetta a 1’14” dalla fine. Un fallo da tre tiri liberi di Austin Rivers  trasformato poi in un fallo in attacco dei Raptors, con VanVleet reo di aver “scalciato” per provocare il contatto di Rivers; il modo migliore per chiudere i conti nella partita e con il recente passato. Toronto, invece, non va oltre i 24 punti con 22 tiri e 9 rimbalzi di Siakam e i 20 del solito VanVleet. Coach Nurse può allungare la rotazione, ma lascia sul parquet Kyle Lowry per oltre 42 minuti (19 punti, 8 assist e 5 rimbalzi), cercando in tutti i modi di evitare la seconda sconfitta consecutiva in casa, senza riuscirci.Denver si rialza asfaltando New YorkA 7:49 dalla fine del primo tempo i Knicks (4-18) erano sotto solamente di un punto. Peccato che da lì e nei successivi 5 minuti e 48 secondi non abbiano più segnato un canestro, subendo un parziale di 23-1 che ha consegnato la gara nelle mani dei Denver Nuggets (14-5), capaci di toccare anche il +43 nell’ennesima serata terribile per i newyorkesi e tornare alla vittoria per 92-129 dopo due ko di fila. Sono otto i giocatori in doppia cifra per coach Malone, di cui cinque escono dalla panchina e nessuno va sopra i 17 punti di Will Barton. Parlare di cifre individuali per i Knicks ha davvero poco senso: giusto per la cronaca il migliore è stato Mitchell Robinson con 17 punti, ma ovviamente gli occhi di tutti sono puntati su coach David Fizdale. A quasi un mese dalla conferenza stampa in cui la dirigenza lo ha messo sulla graticola, i Knicks sono ancora peggio di prima (ora sono 8 le sconfitte in fila) e non sembrano avere un modo di rialzarsi, visto che neanche il rientro di Elfrid Payton ha sortito alcun effetto. “Come è stato il nostro impegno? Disgustoso” ha detto l’allenatore dopo la gara.Tonfo Philadelphia a WashingtonImbattibili in casa, sotto il 50% di vittorie in trasferta. Fino ad ora è questo il trend dei Philadelphia 76ers (15-7), che contro Washington (7-13) hanno perso la peggior gara di questo inizio di stagione (119-113). “Siamo arrivati troppo rilassati” ha ammesso Ben Simmons dopo una gara in cui lui e Joel Embiid hanno combinato per 15 delle 21 palle perse di squadra, venendo puniti da 30 punti degli avversari. Il migliore per i padroni di casa è Rui Hachimura con 27 punti, seguito dai 26 con 10 rimbalzi di Bradley Beal, i 25 dalla panchina di Davis Bertans (22 in un primo tempo pazzesco da 8/8 al tiro con 6 triple a segno) e i 19 di Ish Smith. Washington si conferma una bestia nera per i Sixers, che non vincono nella capitale dal lontano 1 novembre 2013, nonostante negli ultimi anni siano stati decisamente più forti dei Wizards, oltre a esserlo di gran lunga in questo momento. I 40 punti subiti nel secondo quarto, complice un parziale di 16-2 degli avversari, ha cambiato il volto della partita, con i 33 di Tobias Harris, i 26+21 di Embiid e i 17 con 10 assist di Simmons che non sono riusciti a cambiarne la storia.Settima sconfitta di fila per New OrleansSuccesso all’overtime in trasferta 132-139 in back-to-back per Phoenix (10-11) che domina il match contro New Orleans (6-16), dopo mezz’ora sale ben oltre la doppia cifra di vantaggio, ma poi si fa rimontare ed è costretta a combattere anche nei 5 minuti supplementari. Decisivo nel finale Ricky Rubio, autore di 4 punti e un assist che chiudono definitivamente i conti in favore dei Suns. Per lo spagnolo sono 13 punti e ben 15 assist alla sirena finale. Protagonista indiscusso del match però è Devin Booker, che chiude con 44 punti a referto, 21 dei quali arrivano nel solo terzo quarto. Il n°1 dei Suns, dopo un modesto periodo al tiro (9/31 dalla lunga distanza nelle ultime cinque gare), ritrova mira e costanza con i piedi oltre l’arco e chiude con 5/11 da tre punti un match da 13/24 complessivo condito anche con 9 assist e 8 rimbalzi in oltre 42 minuti di utilizzo. Sedici minuti in campo per Nicolò Melli, che in uscita dalla panchina chiude con 3 punti a referto, due errori dalla lunga distanza e un paio di recuperi. Il numero 20 azzurro è in campo nel momento più complicato della sfida, quando nella seconda parte del terzo quarto Phoenix allunga nel punteggio: il suo -10 di plus/minus risente anche di quello. Miglior realizzatore in casa Pelicans è JJ Redick, autore di 26 punti con 5 triple e alla guida di un quintetto che chiude con tutti i giocatori oltre quota 17. Ingram ne mette 21 alla sirena, ma il tiro più importante per regalare il successo a New Orleans, alla settima sconfitta di fila, lo sbaglia sulla sirena dei regolamentari.I risultatiToronto Raptors-Houston Rockets 109-119; New Orleans Pelicans-Phoenix Suns 132-139; Washington Wizards-Philadelphia 76ers 119-103; New York Knicks-Denver Nuggets 92-129.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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