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LBA – Ma cosa se ne deve fare del Palasharp l'Olimpia di Giorgio Armani?

LBA - Ma cosa se ne deve fare del Palasharp l'Olimpia di Giorgio Armani?

Sull’ intervista a Leo Dell’Orco e sulle parole di Jordi Bertomeu di poco più di un mese fa (qui) avevamo preferito glissare, al momento, sperando che fossero parole in libertà sul riutilizzo del PalaSharp da parte dell’Olimpia Milano.

Se Bertomeu vuole palazzetti da 10mila e più posti e l’Olimpia lavora costantemente per avere i suoi 10.000 spettatori al Forum, lo capisce anche un bambino che il futuro della squadra in EuroLeague non può essere nel trasferimento, seppur in proprietà, al Lampugnano dove il palazzetto attualmente in disuso ne offre, al momento e al massimo appena 8.500 in teoria.

Anzi, lo scorso 1° novembre Alessia Gallione su La Repubblica ha scritto che “Per chiunque diventerà il gestore, l’obiettivo sarà riqualificare la struttura per farne uno spazio da 7 mila posti per sport e musica.” Giusto le dimensioni per farne la palestra di allenamento, per di più da dividere con l’hockey. Il vecchio PalaTrussardi è di proprietà comunale, per cui Armani tornerebbe di nuovo in affitto.

E dal comune avvertono che non ci sarebbe tempo per progettarne un ampliamento: “Il dossier di candidatura ha quantificato il costo dell’intervento – 7,4 milioni – e dettato i tempi: a dicembre 2020 i cantieri, a ottobre 2021 la riapertura.”

Ma il presidente del CONI Malagò, ospite stamani al convegno organizzato da Il Foglio e intitolato “Lo sport oltre lo sport”, ha detto come si può ascoltare nella diretta di Radio Radicale: “(Armani) sta facendo riflessioni anche sulla parte infrastrutturale… Non mi sembra corretto che io parli per Armani. Però sicuramente Armani sta facendo investimenti e anche i risultati della squadra quest’anno, in modo particolare in Eurolega, lo dimostrano.

Vista la sua passione per questo sport sta facendo riflessioni anche sulla parte infrastrutturale. Credo che non possa esistere una grande società che non abbia una casa, che può essere una casa per gli allenamenti o per le gare. Questo vale in generale per gli sport professionistici, calcio e pallacanestro più di tutti.”

A noi ci sembra di capire che Comune, CONI e comitato organizzatore dei Giochi del 2026 abbiano bisogno di scaricare a qualcuno l’onere della riconversione del PalaSharp. Qualcuno che ami così tanto la sua città da poter non preoccuparsi di un mancato business.

E pensiamo di aver capito che anche se il ritorno della squadra a giocare in città e non nell’hinterland sarebbe un bel sogno da coltivare, i tempi, le condizioni e le necessità non renderanno questa l’occasione giusta per l’Olimpia.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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