Chiamato al capezzale di una Ge.Vi. Napoli che aveva cominciato malissimo il campionato, Stefano Pino Sacripanti ha subito inciso sul rendimento della squadra con 5 vittorie in 6 partite ed un entusiasmo ritrovato al PalaBarbuto. Eccolo nell’intervista concessa a Dario Ronzulli di Tuttosport.
Napoli. È una città meravigliosa, mi dispiace per la pioggia che non me l’ha ancora fatta godere pienamente. La conoscevo già abbastanza bene perché ho avuto modo di venire quando ho allenato a Caserta ed Avellino.
Federico Grassi. Il presidente mi ha cercato insistentemente qualche giorno prima di raggiungere l’accordo e già questo è stato un fattore determinante. Poi la serietà delle persone della società ha avuto il suo peso e infine mi ha molto affascinato l’idea di riportare una società così importante nel basket che conta.
Obiettivi. Dopo lo 0-3 iniziale guardiamo alla salvezza tranquilla come meta finale. Dopodiché sarebbe un sogno se dovessimo riuscire a crescere tanto da fare i playoff. Per ora le cose stanno andando bene, non mi pongo limiti.
Il roster. È un roster che per gran parte conoscevo già: ci sono giocatori che ho già allenato nelle giovanili azzurre come Diego Monaldi (oro nell’Italia Under 20 del 2013, ndr) e Daniele Sandri e altri come Massimo Chessa e Stefano Spizzichini che hanno maturato esperienze in Serie A. Ho trovato una squadra demotivata per le sconfitte di inizio stagione e anche un po’ destabilizzata, confusa perché l’idea diffusa era che fosse una squadra più forte. La cosa per me positiva è che ho trovato giocatori disponibili a mettersi subito al lavoro totalmente e credo si sia poi visto in campo un cambio radicale nel gioco e nell’approccio mentale. Aver vinto a Scafati al mio esordio ci ha dato grande spinta: era un derby, una partita calda, ci ha dato consapevolezza di quello che possiamo essere.