MODENA – Da Tuttosport, intervista a Massimo Righi a cura di Diego De Ponti.
Dal tutto esaurito di Modena alle potenzialità di Milano. La legavolley maschile, dopo l’elezione alla presidenza di Diego Mosna, ha incominciato a lavorare sui temi che sono strategici per la crescita di qualità e visibilità del movimento. Tra questi c’è l’aspetto della comunicazione che passa, anche, attraverso al rapporto con la televisione e alle sue potenzialità. A Massimo Righi ad di Legavolley, abbiamo chiesto di approfondire questo tema.
Righi, la televisione è mamma o matrigna? “Premetto che quando parliamo di comunicazione, noi intendiamo qualcosa di più ampio di cui la televisione è solo una componente. Anche se molto importante. Tn questa cornice per noi la televisione in chiaro, ovvero la Rai, è ancora la mamma accogliente che ci ospita. Questa collocazione per il movimento, per le società e per i nostri sponsor è ancora la casa migliore. Poi tutto cambia e noi siamo molto attenti alle nuove forme che può assumere la comunicazione. Ma teniamo presente che, vent’anni fa, i guru di questo settore ci dicevano che dieci anni dopo non ci sarebbero più stati giornali e tv tradizionali. Con tutti i ma possibili, siamo ancora qui a confrontarci con questi due strumenti”.
Ma la tv vi ha imposto lo spezzatino. Questa scelta ha pagato? “Direi di sì e noi non abbiamo subito questa svolta ma l’abbiamo condivisa. Abbiamo una collocazione più che soddisfacente alle 18 del sabato e della domenica. Ma non ci fermiamo e progettiamo come andare oltre. E’ per questo che abbiamo provato a disputare un a partita infrasettimanale alle 18.50, quella tra Milano e Modena della settimana scorsa. Ci interessava vedere la risposta del pubblico perché potrebbe essere una soluzione interessante”.
Quali sono le potenzialità di questa fascia oraria? “In primo luogo Milano è una metropoli e il nuovo Palalido è ben servito dai mezzi pubblici, poi questa fascia oraria permette di avere a disposizione, una volta terminata la partita, una seconda parte di serata da spendere altrove. Tutto questo ci può consentire di riavvicinare una fascia di pubblico giovanile che ora ci è preclusa. C’è poi un altro obiettivo di prospettiva. Proporre match di grande spessore in quell’orario ci permette di puntare allo sbarco su un canale generalità. E’ un progetto ambizioso per cui ci vuole coraggio. Ma noi stiamo facendo la nostra parte per raggiungerlo”.
L’esperiemento ha prodotto l’esito sperato? “Dobbiamo ancora analizzare i dati Auditel mail riscontro di pubblico è stato positivo. Oggi su Raisport. che è un canale tematico su cui non si capita per caso, abbiamo una media di 300.000 spettatori per le partite più importanti. Un canale generalista può fare da volano. Nell’arco della stagione faremo altri esperimenti di questo genere”.
Ci sono altre piazze che potrebbero essere coinvolte? “Milano ha potenzialità enormi e in più un presidente, Fusaro, molto sensibile a questo approccio, però si può fare qualcosa a Verona o Padova”.
Gli altri fronti su cui lavorate? “Lavoriamo ad una piattaforma distributiva unica gestita da noi con l’obiettivo di produrre tutte le partite noi e con livelli uniformi di qualità. Per noi è un obiettivo fondamentale”.
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