Sei vittorie e due sconfitte. Ruolino di marcia invidiabile per la Dinamo Sassari, che si presenta a Milano seconda solo all’imbattuta Virtus Bologna che riposa. Gianmarco Pozzecco è stato intervistato logicamente da La Gazzetta dello Sport, partendo da un tabù da non sfatare: in panchina non ha mai perso contro l’Olimpia. Ecco alcuni passaggi.
Inizio soddisfacente. Molto. Più delle vittorie, del fatto che vedo i ragazzi coinvolti, che si aiutano e stanno bene insieme. C’è grande trasporto emotivo: i risultati vengono di conseguenza, ma la gente si sta affezionando a noi. C’è un clima fantastico, è nostro dovere farlo continuare.
Gruppo. Per me è impagabile vedere come i compagni hanno aiutato Curtis Jerrells a inserirsi in una realtà per lui nuova in cui è stato catapultato. Mi gratificano i miglioramenti di Spissu, vedere Gentile protagonista, il fatto che Miro Bilan sia venuto a giocare per me dopo tre anni che glielo chiedevo e sia diventato il miglior centro d’Europa.
Esultare alla Mario Kart. Loro hanno tutti la Nintendo Switch e giocano sempre a Mario Kart. Miro (Bilan, ndr) prende sempre lo stesso personaggio, che esulta in modo particolare. Hanno cominciato a farlo anche in allenamento. Ecco, se vedete in partita esultare con un saltino e il braccio allungato non prendetelo come un insulto. Niente di offensivo, se non per l’omino di Mario Kart..
Competere con Milano. Sono i più forti perché hanno il coach più vincente, il budget più consistente, un talento inaudito e anni di questo potere conclamato. Normale che tutti vogliano competere contro una squadra tra le prime in EuroLeague.
Ettore Messina. È strano per me affrontarlo, perché nei suoi confronti mi sono sempre sentito come un giocatore. Per lui ho una venerazione. Come per Obradovic: sono i due migliori coach d’Europa, con Recalcati terzo. E non me ne voglia Scariolo.
Luis Scola. Con Scola ci siamo incrociati spesso: lo metterei sotto con la macchina per la finale delle Olimpiadi 2004, ma è un grandissimo per il livello a cui gioca a 39 anni.