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Superlega: Modena alza il muro e torna al sorriso. Milano: manca istinto killer

7° GIORNATA
Allianz Milano – Leo Shoes Modena 0-3 (27-29, 28-30, 20-25)
Allianz Milano: Sbertoli 1, Gironi 0, Clevenot 9, Abdel-Aziz 24, Petric 9, Kozamernik 5, Hoffer (L), Pesaresi (L), Basic 0. N.E. Weber, Izzo. All. Piazza.
Leo Shoes Modena: Christenson 4, Anderson 10, Mazzone 3, Zaytsev 17, Bednorz 17, Holt 10, Iannelli (L), Rossini (L), Kaliberda 0, Bossi 5. N.E. Pinali, Salsi, Rinaldi. All. Giani.
ARBITRI: Sobrero, Goitre.
NOTE – durata set: 36′, 32′, 25′; tot: 93′.

MILANO – Dopo la batosta di domenica sul campo della Lube, Modena rialza la testa e si porta a casa tre punti sudatissimi dall’Allianz Cloud di Milano. Sudatissimi soprattutto per i primi due set, chiusi entrambi ai vantaggi, prima 27-29 e poi 28-30. Giani può quindi tornare a sorridere, ma non può fare altrettanto per l’accoglienza che gli ha riservato parte del pubblico di casa, che gli “dedica” lo striscione “C’è chi vuole la grande piazza e chi il grande Piazza lo ha già” (mentre il presidente Fusaro lo ha premiato, ndr). Per Milano, invece, continua il calvario del PalaLido: i meneghini, infatti, aggiungono un altro ko (dopo quelli contro Civitanova e Trento) al ruolino di marcia casalingo e rimandano di un altro turno l’appuntamento coi tre punti.

SESTETTI – Nessuna sorpresa nei due schieramenti di partenza, con Piazza e Giani che si appoggiano ai soliti volti noti. Sbertoli-Nimir sulla diagonale principale di Milano (l’olandese ha dunque recuperato dopo la brutta botta rimediata contro Trento), Petric-Gironi in banda, Kozamernik-Clevenot al centro (mancano come sempre Piano e Alletti) e libero Pesaresi. Modena risponde invece con Christenson-Zaytsev, Anderson-Bednorz schiacciatori, Holt-Mazzone centrali e libero Rossini.

PIÙ E MENO – Gli opposti fanno la voce grossa da entrambe le parti. Zaytsev annienta letteralmente Petric con tre muri a uno e chiude con un 48% di realizzazione su 27 attacchi tentati. Dall’altra parte, Nimir è fantascienza. Il primo set è perfetto col 100% su 8 attacchi e anche nel secondo si tiene sul groppone tutto l’attacco meneghino. Cala leggermente, se così si può dire, nell’ultimo parziale, ma la partita è ormai andata. Le cifre complessive sono mostruose: 71% in attacco su 34 tentativi con un solo errore. Chi, invece, non è in serata di grazia è il grande ex Petric: annientato dai muri dello Zar, fatica anche in attacco e non riesce a dare quel qualcosa in più ai suoi.

LA CHIAVE – Il tabellino finale recita 11 muri Modena e 2 soltanto per Milano. La squadra di Giani lavora molto bene sul fondamentale, come testimoniano anche i due finali di primo e secondo set, conclusi appunto annullando l’attacco avversario.

LA GARA – E’ Modena a partire con le marce alte, come testimonia il punteggio di 5-9 e il time-out chiamato immediatamente da Piazza. Milano però torna sotto grazie agli ace di Kozamernik (11-12) e Sbertoli (13-13) e getta le basi per un finale punto a punto. Per i padroni di casa l’attacco vuol dire soprattutto Nimir (100% su 8 palloni) ma l’olandese da solo non basta ed è Modena (con un muro su Gironi) a chiudere 27-29.

L’equilibrio continua a regnare anche in un secondo parziale deciso nuovamente ai vantaggi. I padroni di casa riescono a mettere la testa avanti sul 10-9 con Petric, ma il sestetto di Giani non molla mai il colpo, anzi, allunga sino al +3 con un muro su Clevenot (14-17). Un’altra murata, questa volta di Zaytsev su Petric, sembra indirizzare il finale del set (20-22) ma è proprio lo stesso schiacciatore serbo a rifarsi con un ace e a ristabilire la parità a quota 23. Si arriva di nuovo al fotofinish e il punto del sorpasso (decisivo) lo sigla nuovamente lo Zar con un muro sul “solito” Petric (28-29). Modena non si lascia scappare l’occasione e chiude subito le pratiche all’azione successiva (28-30).

Dopo due set persi consecutivamente ai vantaggi è lecito aspettarsi un calo da parte della squadra meneghina. E così è, perché Modena inizia ad affondare il colpo e soprattutto ad affossare Petric a a suon di muri. Il solo Nimir non riesce a tenere in piedi la baracca e così si arriva presto al 20-25 finale.

HANNO DETTO – Come anticipato all’inizio, parte del pubblico di Milano non ha accolto benissimo il suo ex allenatore e a proposito dello striscione che gli è stato riservato, Giani commenta: “Quello che possono dire e fare i tifosi centra poco. Quello che invece è bello è l’ambiente che c’è a Milano perché assieme abbiamo fatto due anni straordinari, poi i movimenti di mercato fanno parte del gioco. Per me è importante quello che si è lasciato e questo è sotto gli occhi di tutti”.

Sulla gara invece commenta: “Milano è una squadra che al di là delle assenze dei due centrali è molto tignosa. Nei primi due set eravamo avanti di qualche punto e ci siamo addormentati: merito loro, ma anche demerito nostro, poi negli scambi decisivi si sono visti delle belle azioni. E’ stata una partita importante perché dovevamo tornare a vincere dopo il ko con la Lube”. Conclude: “La nostra squadra ha bisogno di break per accendersi: lo abbiamo fatto, così come abbiamo fatto delle belle difese. Questo è il nostro percorso”.  


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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