Dopo la sconfitta con Federer nel 2° turno delle ATP Finals, Matteo Berrettini guarda avanti: “Sono comunque soddisfatto, Roger ha meritato più di me. Voglio arrivare a battere questi campioni, sto imparando a giocare contro di loro. Qui parliamo di alcuni dei giocatori più forti di sempre”
Una sconfitta a testa alta: è questo il concetto del ko subito da Matteo Berrettini contro Roger Federer nel 2° turno delle ATP Finals. Il 23enne romano, all’esordio tra i Maestri del tennis, ha giocato alla pari con il 6 volte vincitore, 20 Slam in bacheca: “Sono soddisfatto, per quanto lo si possa essere dopo una sconfitta – il commento dell’italiano -. Ho avuto le mie chance e ho messo a segno anche grandi colpi. Avrei potuto giocare meglio il tie-break, ma Roger ha meritato più di me”. Una resa con onore, dopo un’ora e 18′ di sostanziale equilibrio. A fare la differenza, nell’economia del match, la maggior freddezza e consuetudine di Federer nel giocare al meglio i punti decisivi. Un aspetto sul quale Berrettini deve ancora migliorare. “Quando sono rientrato negli spogliatoi la prima cosa che ho detto al mio team é che voglio riuscire a battere questi campioni. Oggi penso di aver dimostrato che posso giocarmela. Ma, con tutto il rispetto, voglio di più”.
Berrettini: “A Wimbledon ero in stato confusionale”
Sono lontani i tempi dei 5 games raccolti sul Centrale di Wimbledon contro Federer, in un match che fu una vera e propria lezione, di cui Berrettini ha saputo fare tesoro: “Rispetto a quando ho perso contro Federer a Wimbledon, oggi é stata un’altra partita. Oggi ho giocato e perso contro un avversario più forte, a Wimbledon ero in stato confusionale, non funzionava nulla, neppure il servizio”. A Londra sono arrivati due ko, ma contro due dei migliori giocatori della storia: “Penso di aver giocato bene anche contro Djokovic – ha detto Berrettini -. Al di là del punteggio, anche oggi sono riuscito ad esprimere il mio gioco e con il servizio penso anche di avergli fatto male. Sono sceso in campo convinto di poter centrare la vittoria, e durante il match ho trovato conferme alle mie convinzioni”.
Berrettini: “Imparo dai più grandi di sempre”
Berrettini ha compiuto una scalata straordinaria, passando dal numero 54 al numero 8 del mondo in una decina di mesi e si affaccia per la prima volta su certi palcoscenici: “Federer ha giocato questo torneo 17 volte, immagino che anche lui la prima volta abbia accusato un po’ la pressione – ha spiegato l’azzurro, che da lunedì sarà a Madrid per giocare la Coppa Davis -. Giocare a questi livelli é fondamentale perché si impara tantissimo, al di là del risultato. A maggior ragione quando affronti questi campioni, che non solo sono i più forti in circolazione, ma forse i più forti di sempre“.