Prima le dichiarazioni di Graziella Bragaglio riportate dal Giornale di Brescia, dopo che nella giornata di ieri l’Assemblea della LBA ha speso gran parte del suo tempo a discutere dei fatti del PalaDozza: «Ringrazio il presidente Egidio Bianchi e i club membri della Lega Basket. Una solidarietà che arriva a distanza di giorni in seguito alle offese alla mia persona in quanto donna e dirigente sportivo, offese che ledono tutta la categoria che da anni rappresento».
La sottolineatura è indispensabile a capire quanto premesso nel titolo dell’articolo. Una presa di posizione dei dirigenti (che in primis sono tutti a rischio di subìre le stesse minacce anche senza essere donna) e della Lega doveva essere quasi immediata, un segnale forte a difesa di uno sport che si è sempre vantato di avere un altro stile, di essere aperto alle famiglie, e di una dirigenza che manda avanti lo slogan #tuttounaltrosport.
Invece niente fino a giovedì. Non è accettabile nemmeno il silenzio di un presidente come Christian Pavani, che non si potrà nascondere tutta la vita dietro la dichiarazione continua, in tutte le sedi, di essere prima di tutto un tifoso.
I fenomeni vanno cavalcati, in sella e non andando a rimorchio sperando che la notte viaggi spedita e tutto si plachi da sè. Certe situazioni fanno presto ad espandersi a macchia d’olio, le tifoserie che non possono accedere per ordine delle Prefetture ad alcune trasferte della propria squadra ci sono già.
E se in Napoli Milionaria “ha da passa’ ‘a nuttata” per sapere se la medicina ha fatto effetto, per la pallacanestro italiana non è in arrivo nemmeno un placebo. Fate vobis.