Come ogni martedì ecco le considerazioni di coach Sandro Gamba sull’Olimpia Milano, come sempre ospitate su La Repubblica edizione Milano.
«Sciùr Gamba, era molto che non vedevo una squadra così». E ancora: «Coach, era tanto che non vedevo giocare così». Chi mi viene a trovare in parterre, al Forum, compresi un paio di miei vecchi giocatori, non ripetevano altro. Non posso che essere d’accordo perché anch’io, qui a Milano, non vedevo una pallacanestro del genere da tanto tempo.
Sublimata in quell’ultimo quarto col Barcellona che “ha fatto la cresima” a questa Olimpia, come si diceva qualche anno fa. La reazione velenosa che speravamo, il fuoco nei giocatori che ha infuocato anche i tifosi. È una buona cosa per Milano, che si ristabilisca un’atmosfera così. E che ci si possa rilassare in una partita non così scontata come quella contro Varese, ruotando gli uomini e proponendo anche quintetti insoliti.
Diciamo la verità: la squadra di Caja fisicamente si è arresa quasi subito, pagando troppo il gap. Messina ha potuto alternare e sperimentare. E far riposare.
L’Armani ha ritrovato carattere: nuovo, fresco, duro. Ma ha trovato e sta trovando anche l’estetica del gioco: è una squadra con varietà, le esecuzioni migliorano e si comincia a vedere sul campo. Per Ettore non posso che essere contento, io che lo sostengo fin dall’inizio della sua carriera, anche da chi diceva che era troppo severo o esigente. Così tutti i giocatori stanno trovando il loro posto, tutti si stanno rendendo utili.