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Basket, Nba: buona la prima per Clippers e Raptors, 14 punti per Melli

NEW YORK (Stati Uniti) – Un’apertura davvero da… Nba, con due infuocate e spettacolari sfide ad inaugurare la stagione 2019-2020 della National Basketball Association: il derby di Los Angeles, vinto dai Clippers, e la prima uscita dei Toronto Raptors campioni in carica, in grado di piegare all’overtime i New Orleans Pelicans dell’azzurro Nicolò Melli, alla prima assoluta nella Lega professionistica americana.Derby show a Los Angeles, sorridono i ClippersNon tradisce le attese la stracittadina della “Città degli Angeli”, un match pieno di significati (oltre che di campioni) tra due delle principali candidate alla conquista dell’anello. Allo Staples Center vincono i Clippers, in questo caso padroni di casa, che, pur privi di Paul George, si sono imposti per 112-102, con Kawhi Leonard che si conferma uno dei top-player di questa Nba facendo registrare al suo attivo 30 punti in 31′ (dopo un inizio al piccolo trotto, ha chiuso come miglior marcatore, con 10/19 al tiro e 9/10 dalla lunetta), 6 rimbalzi e 5 assist. In doppia cifra anche altri quattro giocatori, nessuno di loro partito nel quintetto iniziale. Ne fa 21 Lou Williams, 17 Harrell, 12 Green, 10 Harkless. Guidati da uno straordinario Patrick Beverley (10 rimbalzi e 6 assist, anche se con soli 2 punti per lui), gli uomini di coach Doc Rivers sono apparsi a tratti devastanti, per intensità e ritmo delle azioni. E i Lakers? Sono partiti con un parziale di 13-2 e, sul finire del terzo tempo, hanno firmato un 15-0 che ha riaperto il match. Grande protagonista è stato Danny Green, all’esordio con la maglia gialloviola  che, con LeBron James in panchina, ha totalizzato un 7/9 da tre per 28 punti complessivi (miglior debutto di sempre, superati i 27 punti del mito Abdul-Jabbar). Non da meno Anthony Davis da 25 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, ma non è bastato, mentre James, pur sfiorando la tripla doppia, di punti ne fa “soltanto” 18 (ha segnato solo 7 dei 19 tiri tentati), aggiungendo 9 rimbalzi e 8 assist. I 40 punti subiti nel secondo quarto dai Lakers, però, hanno fatto la differenza.Raptors piegano Pelicans all’overtime, 14 punti MelliI campioni in carica dei Toronto Raptors non hanno fallito l’appuntamento con la vittoria e, per il settimo anno consecutivo, si sono imposti nel debutto in casa, scatenandosi dopo la consegna degli anelli. I New Orleans Pelicans, privi di Zion Williamson, però, hanno tenuto botta e c’è voluto un tempo supplementare per risolvere un match complicato: 117 pari alla sirena, ma nel supplementare parziale di 13-5 per il team canadese per il 130-122 finale. Fred VanVleet è stato il grande protagonista, realizzando il massimo in carriera: 34 punti, frutto di 12/18 dal campo con 5/7 da tre, più 5 rimbalzi e 7 assist. Tra i padroni di casa sontuosa prestazione pure di Pascal Siakam, con 34 punti e anche 18 rimbalzi. Sono 22 i punti di Lowry, 13 quelli di Ibaka, si ferma a 11 Anunoby. Era un match molto atteso anche in Italia per il debutto di Nicolò Melli in Nba. L’azzurro parte dalla panchina, gioca 20 minuti e mette a referto 14 punti (5/5 con quattro triple), 5 assist e 2 rimbalzi, dimostrando di essere pronto e già inserito nella nuova realtà. New Orleans ne manda in doppia cifra altri 4. Il più prolifico è Ingram con 22 punti, ne fa 16 Redick, 15 Hart (per lui anche 10 rimbalzi), 13 Holiday.Jordan: “Curry non è ancora da Hall of Fame”Michael Jordan ha affermato che Stephen Curry non ha ancora fatto abbastanza per guadagnarsi un posto nella Hall of Fame del basket. Il cinque volte Mvp della Nba, attuale proprietario dei Charlotte Hornets, è stato intervistato al Today Show e ha detto che la stella dei Golden State Warriors “è ancora un grande giocatore, ma non è ancora una ‘Hall of Famer’. Non lo è”. Curry è già stato due volte Mvp Nba e non c’è un giocatore Nba che si è ritirato che ha vinto un premio Mvp e non è stato successivamente votato per la Hall of Fame di Springfield, nel Massachusetts. Curry ha vinto l’Mvp nel 2015 e nel 2016. Nel 2016 ha ricevuto tutti e 131 i voti al primo posto nel voto dei media, un caso che non ha precedenti: Jordan ha vinto l’Mvp cinque volte tra il 1988 e il 1998, ma mai con voto unanime.
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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