Al via nel week end del 12-13 ottobre la Serie A1 di volley femminile. È sicuramente il campionato più importante al mondo di uno sport che in Italia ha un seguito enorme (il primo tra quelli femminili) e una grande tradizione a livello di Nazionale, ottava nel ranking e con un palmares ricchissimo (un Mondiale, due europei e due Coppe del mondo negli ultimi 17 anni). Ma è anche un campionato che raccoglie, in quattordici squadre, il meglio di questo sport a livello internazionale di club. Per la prima volta sarà visibile in modalità free e in diretta sui siti e sui social di PMGSport (che curerà la produzione di sei delle sette partite di ciascuna delle 26 giornate per un totale di oltre 160 gare), della Lega Volley, del sito di Repubblica e di Sport.it per un totale di diversi milioni di utenti unici giornalieri. Una rete anche più larga metterà in onda gli highlights delle partite. Immancabile la presenza di Rai Sport che anche nella stagione 2019-20 trasmetterà una partita per ogni giornata di Regular Season, quasi sempre l’anticipo del sabato sera.
Le quattordici squadre della Serie A1 femminile rappresentano altrettante città e cittadine: Bergamo, Brescia, Perugia, Cuneo, Casalmaggiore (Cremona), Caserta, Novara, Firenze, Conegliano (Treviso), Filottrano (Ancona), Cheri (Torino), Scandicci (Firenze), Monza, Busto Arsizio (Varese). Cinque hanno sede in Lombardia, tre in Piemonte, due in Toscana, una ciascuno per Umbria, Veneto, Marche e Campania. In totale, sommando la popolazione delle province interessate che possono rappresentare il bacino teorico di queste quattordici società, si arriva a un totale di 11 milioni e 600 mila abitanti (circa un sesto degli italiani).
Nel campionato giocano 181 pallavoliste (i roster delle squadre variano da 12 a 15 giocatrici) di cui 76 straniere e 18 nate dopo il 2000. La più giovane e Sarah Fahr (centrale di 192 centimetri del Bisonte Firenze), nata in Germania il 12 settembre del 2001 ma a tutti gli effetti italiana (gioca in Nazionale); la “nonna” del campionato si chiama Alessia Ghilardi ha compiuto 40 anni a maggio e continua a “volare” come una gatta nel suo ruolo di “libero” (è alta 1,63) per la Golden Tulip Volalto 2.0 di Caserta. La giocatrice più alta è la polacca Magdalena Skysiak, opposto di 203 centimetri per la Savino Del Bene di Scandicci. La più piccola (162 centimetri) è l’eterna, grandissima Paola Cardullo (anche lei gioca a Scandicci), una che calca i campi di pallavolo da 23 anni e ha giocato oltre 500 partite (289 le presenze in Nazionale).
Le straniere, si diceva, sono 76 e provengono da 24 paesi diversi: Serbia, Polonia, Brasile, Usa, Canada, Spagna, Croazia, Svezia, Argentina, Austria, Belgio, Romania, Cuba, Slovenia, Germania, Portorico, Bulgaria, Olanda, Grecia, Estonia, Bielorussia, Messico, Albania, Cina. Forte la presenza delle serbe campionesse europee, delle brasiliane e delle statunitensi. In pratica c’è il meglio della pallavolo mondiale. Mancano le russe e le turche e c’è una sola cinese. Sono le nazioni che chiedono alle loro migliori atlete di restare a giocare in patria e sono anche gli unici campionati (insieme a quello brasiliano) che possono competere con il nostro.
Campionesse d’Italia uscenti le ragazze dell’Imoco di Conegliano che sconfissero (in tre nettissime partite) le novaresi dell’Agil (quest’anno Igor Gorgonzola). La classifica finale della regular season (Conegliano, Novara, Scandicci, Monza) venne rispettata al termine dei playoff. La miglior giocatrice del campionato è stata la “libera” dell’Imoco (e della Nazionale) Monica De Gennaro, miglior marcatrice (con 522 punti) è risultata Paola Egonu (stella della Nazionale azzurra, passata quest’anno da Novara a Conegliano). Miriam Sylla (Imoco) ha vinto la classifica delle schiacciatrici mentre Anna Danesi (Saugella Monza) ha trionfato in quella delle centrali. La polacca Agnezska Kakolewska dell’E’più Pomì Casalmaggiore ha vinto la classifica dei “muri”. L’americana Danielle Hancock è stata la più brava in battuta con 41 ace.
Un campionato di altissimo livello con diverse squadre in grado di dire la loro. L’anno scorso l’Imoco perse solo 4 partite su 24, ma anche le altre più forti: Novara, Scandicci, Monza, Busto Arsizio e Casalmaggiore ne persero tra sei e nove, segno di un campionato molto equilibrato. Quest’anno tutte o quasi si sono rinforzate e la corsa per lo scudetto si annuncia molto combattuta.