Una Coppa del Mondo gigantesca, cresciuta fino ad ospitare in una sola edizione 32 paesi, con un programma ristretto in due settimane: molti allenatori si sono lamentati dei problemi logistici. Tanto per cominciare con l’esempio più grande, il fatto che due semifinalisti (Spagna e Argentina) abbiano avuto un giorno libero in più rispetto ai loro avversari (Francia e Australia).
“Dopo averlo teorizzato, sulla carta, sembrava perfetto, quindi adesso andremo ad esaminare le imperfezioni riscontrate”, ha confermato Andreas Zagklis, il Segretario Generale della FIBA nel suo bilancio. “Questo è ciò che cercheremo di migliorare”.
Sarà necessario perché la prossima Coppa del Mondo nel 2023, si dostribuirà in tre paesi, Giappone, Filippine e Indonesia, e i viaggi di trasferimento delle squadre potrebbero essere ancora più lunghi se il sistema non verrà modificato.
Per Sasha Djordjevic, l’allenatore serbo che ha appena lasciato l’incarico, anche il ritmo è problematico.
“Dobbiamo dare le stesse condizioni a tutte le squadre. Lo stesso numero di giorni di riposo, le stesse condizioni per giocare. Dopo quindici giorni giocando, giocando e ancora giocando, schiena contro schiena … Dobbiamo riposarci un po’ per poter offrire il miglior basket.”