Foto CEV
Di Redazione
Dopo il successo degli Europei femminili organizzati insieme ad altri tre paesi, la Polonia si prepara a essere nuovamente la sede di un grande evento internazionale, ospitando in collaborazione con l’Olanda l’edizione 2022 dei Mondiali femminili. Ma un’intervista rilasciata alla testata Przeglad Sportowy dal presidente della PZPS (la Federazione polacca) solleva qualche dubbio sul futuro dell’evento.
I problemi evidenziati da Jacek Kasprzyk sono di ordine economico, ma anche tecnico. Sul primo punto ci sono pochi dubbi: l’organizzazione dell’evento ha un costo di 10 milioni di euro e la PZPS potrebbe permetterselo solo con il sostegno del Ministero dello Sport, che però arriverà (eventualmente) solo nell’anno del Mondiale. Troppo tardi quindi per fornire le garanzie che devono arrivare alla FIVB entro la fine del 2019. Il messaggio alle istituzioni è chiaro: “Per noi sarebbe sufficiente ottenere il via libera da una delle società del Tesoro“.
Qualche difficoltà potrebbe nascere anche dall’incontro che si terrà la prossima settimana tra i rappresentanti della FIVB e i due paesi organizzatori, che discuteranno della formula dei Mondiali. L’Olanda, a quanto riportato, vorrebbe disputare il primo turno della fase a gironi in un’unica location (uno stadio di calcio?) in cui sarebbero allestiti quattro campi. La Polonia, da parte sua, chiede una diversa ripartizione: “Vorremmo ospitare le partite di due gruppi della fase iniziale – dice Kasprzyk – e in più una delle due semifinali, o la finale per la medaglia di bronzo“. Le città prescelte dall’organizzazione sarebbero Gdansk, Lodz, Katowice, Wroclaw e Cracovia.
Al di là dell’equilibrio che si troverà tra le parti, una cosa è certa: ancora una volta assisteremo a un Mondiale “spezzettato” con partite a molte centinaia di km di distanza l’una dall’altra. Speriamo che, rispetto a quanto accaduto agli Europei, ci sia almeno maggiore equità nella programmazione degli spostamenti…
(fonte: PrzegladSportowy.pl)