SILVERSTONE – “Non ho mai parlato con la Ducati”. Cosi’ Jorge Lorenzo smentisce tutti i rumors che parlavano di un suo contatto con la sua ex squadra dopo l’incidente di Assen con la Honda che l’ha tenuto fuori per la frattura alle vertebre t6 e t8. “Ci sono state tante voci ma io non c’ero, non ho detto nulla. Sapevo di avere due anni di contratto con la Honda e quando i rumours hanno continuato a crescere ho contattato Alberto (Puig, ndr) per confermare il mio impegno con la Honda” ha detto il cinque volte campione del mondo.
Verso il futuro
“Io sono qui per parlare del futuro e ho detto come sono state le mie sensazioni dopo l’incidente e come siamo cresciuti in sicurezza durante il periodo di guarigione”, ha aggiunto il maiorchino della Honda HRC. “Sono felice di tornare finalmente dopo tanto tempo. Non avevo mai passato così tanto tempo lontano dalle gare nei 17 anni di carriera nel motomondiale”, afferma Lorenzo.
Infortuni
“È stato molto difficile soprattutto nelle prime due settimane, perché il mio recupero non era veloce, ma poi e’ stato più rapido e ho potuto cominciare ad allenarmi in piscina e poi alzare i pesi anche se c’era con un po’ di dolore dopo l’allenamento ma era il modo giusto per tornare in pista”, racconta Jorge. “Il mio infortunio solitamente ha bisogno di tre mesi per recuperare interamente ed io invece torno dopo circa due mesi – afferma – Sento ancora un po’ di dolore perché l’edema sulle vertebre c’è ancora, ma penso di poter essere in grado di correre. Ci proverò. Vedremo se sarò in grado di reggere per tutto il weekend. Di certo non sono qui per vincere o lottare per le prime cinque posizioni. Ma tornato in moto vedrò come sto e se potrò finalmente mettermi alle spalle l’incidente”, dice Lorenzo che tornando al suo incidente ricorda come “siano state due brutte cadute, molto dure, specialmente quella di Assen che è arrivata dopo la quella nei test di Montmelò che non mi permetteva di essere al massimo. È stata la caduta più brutta della carriera che mi ha fatto sorgere dei dubbi sulla mia vita e sulla mia carriera. Credo sia umano averli”, afferma.