BUDAPEST – Lewis Hamilton vince il Gran Premio d’Ungheria trovando il sorpasso decisivo su Max Verstappen a quattro giri dal termine. Strategia perfetta per la Mercedes che con un pit-stop in più regala la vittoria al britannico davanti alla Red Bull del pole-man olandese. Prestazione anonima da parte della Ferrari che chiude con Sebastian Vettel sul podio e Charles Leclerc quarto, grazie soprattutto al disastroso avvio di gara di Valtteri Bottas, e con entrambe le Rosse mai in gara per la vittoria (distanti un minuto dal duo di testa). Spicca la prestazione della McLaren di Carlos Sainz, quinto davanti alla Red Bull di Pierre Gasly. Settimo posto per Kimi Raikkonen su Alfa Romeo, poi Valtteri Bottas ottavo in rimonta, Lando Norris (McLaren) e Alexander Albon (Toro Rosso) decimo.
Verstappen mantiene la leadership, disastro Bottas
Dopo aver fallito numerose partenze in stagione, Verstappen questa volta non sbaglia: stacco perfetto e difesa della posizione agevole in curva 1. Bottas, invece, soffre la presenza di Hamilton e tra curva 2 e 3 entra in collisione con la monoposto del compagno di squadra, bloccando la gomma, per poi danneggiare l’ala in un leggero contatto con la Ferrari di Leclerc.
Ferrari in difficoltà col grip, Bottas immediatamente ai box
Grazie alla fallimentare partenza di Bottas, la Ferrari guadagna la terza e la quarta posizione con Leclerc e Vettel ma i due piloti della Rossa faticano e non poco nel trovare il grip per inseguire il duo di testa Verstappen-Hamilton. Gara compromessa, invece, per Bottas che al sesto giro torna ai box per il cambio gomme e per la sostituzione dell’ala anteriore danneggiata.
Inizia la sfida nei pit-stop
In un tracciato con poche chance di sorpasso inevitabilmente l’attenzione viene rivolta alle strategie pit-stop. Hamilton mette sotto pressione Verstappen e la Mercedes inizia a fintare il pit-stop. È la Red Bull ad effettuare la prima sosta ai box al 25° giro con Verstappen che monta gomma dura e rientra in seconda posizione davanti alle due Ferrari anonime (Leclerc ai box al 28° giro, Vettel al 40° con gomma soft). Hamilton prova a spingere ma non ne ha abbastanza per superare Verstappen con l’over-cut e torna ai box al 32° giro.
Si accende il duello Verstappen-Hamilton
Al rientro in pista Hamilton sfodera tre giri da qualifica e recupera cinque secondi a Verstappen mettendolo sotto pressione numerose volte con l’utilizzo del DRS. E dopo aver studiato a lungo il suo avversario al 39° giro tenta l’attacco in curva 1 e successivamente in curva 4 ma l’olandese lo accompagna, regolarmente, fuori pista mandando a vuoto il suo tentativo di sorpasso.
Cambio di strategia per la Mercedes
Hamilton dopo pochi giri chiede un cambio di strategia e alla quarantanovesima tornata la Mercedes lo richiama ai box per effettuare la sostituzione della mescola montando la gomma media. Inizia, dunque, un’altra gara per il britannico che esce dai box con 20 secondi di ritardo, pur sempre ampiamente davanti alle due Ferrari di Leclerc e Vettel distanti oltre 20 secondi di gap.
Strategia che si rivela vincente
I venti secondi di ritardo vengono polverizzati da Hamilton che a quattro giri dal termine si porta alle spalle di Verstappen per poi superarlo agevolmente con l’olandese in evidente difficoltà nella gestione delle gomme. Ed è così che a esultare è il campione del mondo davanti a Verstappen applaudito comunque dalla marea orange giunta a Budapest. La Ferrari, invece, si consola con un podio con Vettel che nel finale di gara scavalca Leclerc, anch’esso in difficoltà con il grip della gomma dura. Ma il ritardo dal duo di testa è allarmante e la Rossa dovrà presentarsi in una forma diversa dopo le vacanze estive.