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Di Redazione
La finale di questa edizione 2019 dei Giochi PanAmericani offre una conferma e una sorpresa: la conferma è quella dell’Argentina che batte il Cile 3-1 e conquista il diritto di difendere il finale l’ultimo titolo vinto quattro anni fa a Toronto; la sorpresa è Cuba che offrendo un gioco fisico ma anche spumeggiante elimina niente meno che il Brasile con un secco 3-0 che ha del clamoroso.
L’Argentina che fino a questo momento non aveva concesso nemmeno un set, ha giocato una gara di grande consistenza contro una squadra solida, agonisticamente cattiva: un brutto cliente il Cile dei Paraguirre con Vicente, a tratti incontenibile che mette a terra venti palloni, otto in più del fratello Tomas, opposto. Argentina più regolare e costante del Cile: a volte i Pumas vanno in sofferenza ma riescono anche a riprendersi come nel terzo set quando domano letteralmente la squadra avversaria per poi prendere definitivamente il controllo del match e andare a chiudere senza altre incertezze (25-21, 23-25, 28-26, 25-17). Il Cile, una delle sorprese più belle di questi giochi, andrà per la prima volta a giocare contro il Brasile la possibilità di salire sul podio.
Splendida l’affermazione di Cuba, molto significativa in un momento in cui tra diversi giocatori che scelgono altri passaporti, ce ne sono anche alcuni che decidono di restare con la divisa cubana. Va ricordato che se la squadra di Cuba era costituita da prime scelte quella del Brasile era un B-Team che tuttavia offriva molta qualità e alcuni giovani eccellenti. Tuttavia il 3-0 finale (25-16, 25-22, 25-21) non ammette davvero repliche. Ma Cuba nei giochi ha una grande tradizione: sarà la decima finale, cinque quelle vinte anche se un’impresa così non se l’aspettava davvero nessuno… Il Brasile è irriconoscibile: un pozzo senza fondo di errori e imprecisioni che Cuba raccoglie a piene mani evidenziando il solito Osniel Mergarejo. A fine gara, mentre esplode la gioia dei cubani, l’analisi più lucida la offre l’ex Trentino Eder Carbonera: “Abbiamo perso e non c’è niente da dire, nessuno pensava, nemmeno io, che potessimo sbagliare così tanto e soffrire al punto da cambiare il nostro stile di gioco fino a snaturarlo senza per altro recuperare. Volevamo la finale e ora dobbiamo recuperare la miglior condizione mentale possibile perché salire sul podio è l’obiettivo minimo”.
Nei match di consolazione USA di nuovo battuti stavolta da Porto Rico, 3-2 (22-25, 25-21, 25-22, 20-25, 15-8) che chiude quinto. I padroni di casa del Peru cadono nella quarta sconfitta contro il Messico, 1-3 (25-27, 24-26, 27-25, 13-25) e finiscono all’ottavo posto.
(Fonte: Norceca.net)