in

I campioni d'Italia in pillole: Mitchell Watt

I campioni d'Italia in pillole: Mitchell Watt

Giocatore di spicco dell’Umana Reyer, l’americano di Goodyear (periferia di Phoenix nata intorno alle piantagioni di cotone per la produzione degli omonimi pneumatici) si è imposto in questa stagione fra i migliori giocatori della Lega A.
Già durante l’NCAA con i Buffalo Bulls brucia le tappe e figura fra i migliori difensori in circolazione. Le sue abilità nelle stoppate gli valgono il soprannome sWatt, dal verbo “to swat” che vuol dire colpire, schiacciare, ma che fa pensare anche all’acronimo delle Unità Speciali americane (S.W.A.T.). Ma il periodo, seppur positivo, non è tutto rose e fiori per lui: oltre a lottare contro gli avversari sul parquet deve lottare contro le insidie della sindrome di Guillain-Barré, patologia che porta alla demielinizzazione e alla rottura dei nervi con conseguente indebolimento muscolare.
Vinta con caparbietà anche questa sfida Mitchell, già ottimo difensore, esplode anche in attacco raddoppiando le sue statistiche e guadagnandosi l’ingresso ai College All-Star Game del 2012.
Nonostante 2 summer league (prima con i Memphis e poi con i Golden State) il suo salto in NBA però non si realizza.
Come molti connazionali tenta quindi la carta europea e disputa due ottime stagioni in Israele, con l’Ironi Nes Ziona.
Dopo una stagione con l’Alba Berlino (cirinato dalla coppa nazionale) nel 2016 approda in Italia, alla JuveCaserta. Qui, sotto la guida di coach Dell’Agnello, Mitchell ha modo di strutturarsi e raffinare le sue già eccellenti doti di centro mancino. Oltre alle 54 stoppate, mette a referto 448 punti con una percentuale del 56% nel pitturato e risultando l’MVP fra i campani. Mitchell mette in mostra ottima tecnica e un repertorio che trae le sue radici dal profondo studio della pallacanestro, di certo stimolato da coach Witherspoon ai tempi di Buffalo.
E’ però l’anno del fallimento del team e Mitchell, fra le varie sirene, si fa incantare dalla Venezia tricolore.
Il percorso del mancino è un crescendo, nonostante i problemi dovuti all’infiammazione al ginocchio sinistro. In Italia ed in Europa, frequentemente in doppia doppia, trascina da leader gli orogranata alternandosi come un pendolino in difesa ed in attacco e calcando il parquet in ogni singolo incontro! Viene ripagato con i successi in Europe Cup (realizzando nelle finali 21 punti, 6 rimbalzi e 3 assist) e in campionato (realizzando 657 punti, 38 stoppate e 52 assist e viaggiando con quasi il 68% dal pitturato), e dall’entusiasmo di un pubblico che arriva ad adorarlo.
Tutto cio, ovviamente, vale al quasi trentenne il prolungamento di contratto fino al 2021, aspetto che per la Reyer rappresenta una solidissima base per puntare ancora più in alto.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


Tagcloud:

NBA – Atlanta, Trae Young a ripetizione da Kobe Bryant

MERCATO A – Henry Sims, il lungo che cerca la Fortitudo Bologna