“Continuiamo a dire che restiamo aperti alle opportunità, ma sopravviviamo anche da soli, sarebbe stata una grande occasione per noi e per Renault, ma non era una cosa necessaria per noi. Il nostro business plan continua anche senza la fusione, anche se avrebbe beneficiato di significative sinergie“. Determinazione e razionalizzazione le parole d’ordine scelte dall’amministratore delegato Mike Manley nella nota che accompagna i risultati produttivi e finanziari del primo semestre dell’anno. Ovvio ritornare sulla fusione sfumata con l’azienda francese, ma anche inevitabile pensare a crescere.
I ricavi netti sono diminuiti del 3% fino a quota 26,7 miliardi, i veicoli consegnati a livello mondiale si attestano alla cifra di 1.157.000, con una flessione dell’11%, ma l’utile netto è salito del 14% a 793 milioni. La Borsa ha accolto positivamente i riscontri della prima semestrale 2019 targata FCA, e lo stesso Manley spiega che si tratta di un risultato solido e strutturale: “Stiamo continuando a rafforzare la disciplina nella gestione dei costi, degli stock, delle iniziative commerciali e dei processi di pianificazione del prodotto” spiega, e ricorda “la forte performance in Nord America e in America Latina, con una robusta domanda per i nuovi prodotti e passi compiuti per gestire con disciplina le attività”.
La chiave di volta sta però nel rivitalizzare la gamma di prodotti destinati al vecchio continente: “Non ci sono dubbi che la seconda parte dell’anno sarà impegnativa, anche perché non sono previsti in Europa lanci di nuovi modelli. Il team dell’area ha fatto progressi soprattutto sul fronte dei costi, abbiamo molto lavoro da fare“.
Il mercato, d’altro canto, parla chiaro. Nel primo semestre 2019 le vetture vendute da Fca in Europa sono state 531.272, con una flessione del 9,5% rispetto all’analogo periodo del 2018. nel dettaglio dei singoli marchi, Fiat ha venduto 376.064 vetture, con un calo del 10.2%. Leggera crescita per Jeep, che si ferma a 89.379 unità vendute, + 1,8%, mentre per Alfa Romeo si delinea una situazione critica, con le vendite crollate a 27.702 unità contro le quasi 50 mila dello stesso periodo del 2018, ovvero -42%. Risultati positivi per Lancia, che ha venduto 34.767 unità di Ypsilon , registrando una crescita percentuale del +27,4%, ma virtuale a livello continentale .
Boccata d’ossigeno per Maserati, in calo del 46% ma per la quale “sono stati approvati investimenti finalizzati al lancio di dieci prodotti tra il 2020 e il 2023”.