ROMA – “L’Hungaroring mette alla prova i piloti come nessun altro circuiti in Formula 1 . Su questo tracciato dal ritmo incalzante non ci sono rettilinei lunghi quindi ci si trova sostanzialmente sempre a dover lavorare con il volante. Il clima poi, dato il periodo in cui si viene a gareggiare qui, è spesso torrido, il che di certo non aiuta“. Sebastian Vettel si avvicina così al la battaglia che attende i piloti del circus nel Gp di Ungheria, 12ª prova stagionale della F1 in programma questo week end. Il pilota Ferrari è reduce dal secondo posto nel Gp di Germania di domenica scorsa.
Vento e polvere
“Se l’asfalto è asciutto è sempre molto impolverato e non è detto che migliori nel corso del weekend perché vento e uscite di pista riportano dentro la sabbia che le vetture girando naturalmente tendono a eliminare -spiega il 4 volte iridato – Proprio per questo l’aderenza fuori dalla traiettoria ideale è minima e ogni errore rischia di essere pagato caro in termini di tempo. Le curve più significative sono la 1 e la 14. Alla prima staccata, prendendoti qualche rischio, è possibile tentare un sorpasso, anche se il rettilineo da cui si arriva non è certo lungo. Anche alla curva 14 non è affatto semplice completare la manovra con successo“, conclude il tedesco.