Il centro, fortemente voluto dalla dirigenza partenopea, pronto a difendere i colori della sua città in un’annata che si preannuncia ricca di soddisfazioni
Andrea Spera, centro di Napoli
A quattro anni di distanza dall’esperienza in B con l’Azzurro Napoli Basket, Andrea Spera torna nella città nativa per immergersi anima e corpo in un progetto ambizioso, che punta deciso a restituire alla pallacanestro partenopea i palcoscenici che le competono.
Ai microfoni di Radio Punto Zero, nel corso del programma ‘Zero a Zero: palla al centro’, il lungo classe 1996 non nasconde l’emozione per la chiamata del sodalizio del presidente Federico Grassi.
“E’ una sensazione fantastica, difendere i propri colori credo sia la cosa più bella per qualunque sportivo, non solo per un cestista. Non vedo l’ora di giocare e iniziare questa nuova avventura”.
Centro di 205 cm, è reduce dall’esperienza in chiaroscuro vissuta a Piacenza, la prima in A2 della sua giovane carriera, nella quale si è fatto notare per la presenza sotto le plance e la capacità di lavorare per la squadra. Un 5 atipico, come egli stesso ama definirsi, che nonostante l’altezza e la stazza non si limita ad azioni di forza in post basso, ma predilige un gioco di movimento e scarichi, sfruttando la rapidità nelle gambe.
“Non sono il classico giocatore di posizione, fisso sotto canestro. Sono un atleta di movimento, che fa del tiro dalla media la sua arma migliore. Dalla lunga distanza ancora non prendo responsabilità, ma sto lavorando per inserirlo nel repertorio. Mi definirei un giocatore d’intensità, sia in attacco che in difesa, che non si ferma mai. La dinamicità credo sia la mia caratteristica principale”.
La sfida della A2, assaporata nella parte finale della scorsa stagione dopo il divorzio da Cecina, non lo spaventa. La considera, al contrario, una tappa decisiva nel suo percorso di crescita.
“Piacenza ha rappresentato un momento importante per la mia carriera, seppure chiuso in maniera sfortunata. Purtroppo siamo retrocessi. Cose che capitano. Dal punto di vista personale si è rivelata un’esperienza che mi ha aiutato a crescere. Quella che sta per iniziare deve essere la stagione del mio definitivo lancio a certi livelli, voglio continuare a migliorare”.
Spera non considera Napoli un’outsider in grado di ritagliarsi il ruolo di sorpresa del torneo. La compagine guidata da coach Gianluca Lulli è per lui già una realtà di primo piano dell’A2, pronta a battersi per importanti traguardi.
“Napoli sorpresa del torneo? Non credo, non perché non abbia fiducia nelle nostre potenzialità, ma perché la nostra è una squadra con obiettivi di partenza importanti. Vogliamo sorprendere, questo si, facendo ancora meglio di quanto ci si aspetta da noi. Stiamo parlando di una squadra già completa a metà luglio. Non capita spesso, è segno di programmazione, del non voler lasciare nulla al caso”.
Già, programmazione. Serietà, capacità organizzativa e pianificazione sono le caratteristiche che hanno convinto Spera ad accettare la corte di Napoli e che rendono questa società tutt’altra cosa rispetto agli estemporanei quanto fallimentari tentativi precedenti di riportare i colori azzurri nell’elite del basket nazionale.
“La società è solida, questo credo sia un aspetto di fondamentale importanza per convincere giocatori di qualità a far parte del progetto. Ha dimostrato di avere le idee chiare. Si respira nuovamente aria di fiducia, una boccata d’ossigeno dopo i lunghi anni trascorsi a sperare in realtà imprenditoriali poi rivelatesi inadempienti rispetto ai compiti prefissati. Da subito questa società si è messa a disposizione della città, non guardando solo al presente ma costruendo le basi per il futuro”.
E un elemento fondamentale nell’avvicinare ulteriormente la città alla squadra sarà la possibilità di tornare a giocare sul parquet del PalaBarbuto (anche se la casa vera e propria del basket napoletano è il ‘Mario Argento’, per il quale – incrociando le dita – sembra finalmente arrivato il tanto atteso momento della ricostruzione). Un palazzetto tirato a lucido in occasione delle Universiadi.
“Ho assistito ad alcune partite dei giochi appena conclusi e, devo dire, sono rimasto sbalordito. Lo ricordavo in condizioni pietose, fatiscenti. Ora sembra tutto perfetto, dal parquet agli spalti. Sarà bellissimo giocarci e speriamo di poterlo fare trascinati dal calore di un pubblico numeroso”.
Sull’onda di una campagna acquisti di prim’ordine e forte della ristrutturazione del Palabarbuto, la società ha lanciato con anticipo la campagna abbonamenti attraverso l’hashtag #Natastora. A segnare il legame con la decennale tradizione cestistica partenopea e al contempo l’inversione di rotta rispetto alle gestioni precedenti. Spera lancia un appello ai napoletani affinché contribuiscano in maniera determinante al rilancio del basket in città.
“Questa è davvero n’ata storia – sorride. Una nuova società, con nuovi progetti e nuove ambizioni. Chiedo a chiunque ne abbia la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento o comunque di andare al palazzetto a vedere le partite. Vi assicuro che non ve ne pentirete. Il pubblico sarà la nostra arma in più”.