E’ accaduto tutto al fotofinish, come un canestro allo scadere. Poco prima dello scoccare della mezzanotte di ieri, il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha pagato di tasca propria la prima rata di 20 mila euro per l’iscrizione della Scandone alla serie B di basket. Un tentativo disperato, fatto dal tifoso-sindaco, nonché ex giocatore, per salvare la squadra dopo che, sempre ieri, la Sidigas s.p.a., proprietaria del sodalizio, non aveva potuto provvedere al pagamento della prima rata a causa dei problemi economici che la stanno interessando.
“Non potevo consentire che, per 20 mila euro, venisse cancellata una storia fatta di sacrifici da parte di tante persone – spiega il sindaco Festa – Non trovando molti aiuti intorno a me, ho deciso di versare io questi soldi, dopo aver parlato con Petrucci. Se ieri non fosse stato effettuato il versamento, oggi saremmo già scomparsi. Abbiamo una speranza, siamo abituati a lottare e d’altronde l’ho sempre detto: non mollerò mai fino a quando potrò combattere per salvare calcio e basket”.
L’ultima parola, ora, spetterà al consiglio di Lega che il 16 luglio dovrà esprimersi sulla richiesta di iscrizione della società biancoverde che ha optato per l’auto-retrocessione dalla massima serie. Mentre il 12 luglio sarà il Tribunale di Avellino ad essere chiamato ad esprimersi, ma non su questioni sportive, bensì sulla istanza di fallimento di Sidigas spa avanzata dalla Procura di Avellino che tieni con il fiato sospeso sia i tifosi di basket che di calcio dell’Irpinia.