Di Redazione
Avremmo voluto raccontarvi in modo diverso la prima tappa del Campionato Italiano Assoluto di Beach Volley, disputata nel weekend a Milano con tanti protagonisti vecchi e nuovi del circuito. Purtroppo non è stato possibile: nella giornata di domenica 16 giugno il nostro inviato Eugenio Peralta, dopo pochi minuti dal suo arrivo al campo centrale allestito in Piazza Castello, si è visto ritirare l’accredito stampa e, con esso, impedita la possibilità di svolgere il suo lavoro e seguire le finali con contenuti e interviste originali.
A strappare letteralmente dal collo del nostro giornalista il pass per l’accesso al campo, riducendolo poi in pezzi, è stato in prima persona l’ex presidente del Comitato Regionale della Lombardia, Adriano Pucci Mossotti, che nell’occasione si è qualificato come “Direttore Esecutivo della CRAI Milano Volley Week”. Pucci Mossotti, identificando l’inviato di Volley NEWS come “persona non gradita”, ha poi dato mandato agli addetti alla sicurezza di accompagnarlo all’uscita e si è allontanato senza ulteriori spiegazioni.
In seguito alle rimostranze del nostro giornalista si è presentato sul posto il responsabile stampa del Campionato Italiano Assoluto, incaricato dalla Federazione Italiana Pallavolo di seguire tutte le tappe della manifestazione. Quest’ultimo ha dichiarato di non poter intervenire sulle questioni relative alla “stampa locale” (al di là del già comunque discutibile “distinguo”, una categoria a cui, come è stato fatto notare, non può essere tra l’altro ricondotta Volley NEWS, testata nazionale che con qualche milione di pagine aperte è tra le più lette in Italia) e di doversi rifare alle decisioni del Comitato Regionale lombardo della Federazione Italiana Pallavolo, del quale non era però presente in quel momento nessun rappresentante.
In conclusione, quindi, l’accredito non è stato restituito e il nostro inviato è stato costretto a lasciare il campo da gioco.
Va aggiunto, per dovere di cronaca, che anche chi ha potuto mantenere il pass al collo è andato incontro a condizioni di lavoro piuttosto difficili: i giornalisti presenti, infatti, sono stati invitati ad accomodarsi in tribuna con il pubblico, non essendo stato previsto nessuno spazio di lavoro a bordocampo se non lo stretto corridoio destinato ai fotografi su uno dei due lati corti.
Fin qui i fatti, nell’editoriale che potete leggere qui troverete, invece, il nostro commento.