Foto: FIVB.com
Di Redazione
L’Italia di Gianlorenzo Blengini conquista la sua sesta vittoria nella fase turnante di Volleyball Nations League battendo nettamente l’Australia per 3-1 (25-18, 20-32, 25-18, 25-15) al termine di una gara dominata se non fosse per qualche incertezza di troppo nel secondo set.
Italia che giocherà adesso contro la Bulgaria, domenica alle ore 19.40, l’ultimo match di questo turno di gioco di Varna prima che il torneo si sposti alla nuova Allianz Cloud di Milano per le sfide contro Serbia (venerdì 21 ore 20), Argentina (sabato 22 ore 20) e i campioni del mondo della Polonia (domenica 23 ore 20).
L’Italia è chiamata da un calendario piuttosto impegnativo e Blengini si prende del tempo per mettere in campo qualche giocatore da rivedere, come Piano che torna in Nazionale dopo un lungo e sofferto recupero fisico appena concluso, o Lavia, riconfermato in banda insieme a Cavuto dopo l’avvio di partita contro il Giappone: c’è Sbertoli al palleggio – al suo esordio – in diagonale con il top scorer Nelli. Ancora nello starting six Russo, fresco dell’ufficializzazione del passaggio a Perugia. Italia reduce dalla vittoria con il Giappone 3-1, Australia battuta invece 3-2 dai padroni di casa della Bulgaria. Poco, pochissimo pubblico: a Varna non è passata sotto silenzio la polemica online di numerosi tifosi per i prezzi dei biglietti, ritenuti troppo cari. Non è la prima volta in Volleyball Nations League.
Il primo set è una passeggiata: azzurri subito avanti e bravissimi a gestire il cambio palla incrementando a poco a poco – prima 12-8, poi 21-15, poi 23-16 – il proprio vantaggio: un paio di passaggi a vuoto nel finale con due set point annullati dagli australiani ma di fatto non c’è partita. Roos pessimi in ricezione e difesa; benissimo invece i nostri centrali con Piano – quattro punti e un ace – subito a suo agio e Russo. Molto bene anche Lavia, otto punti alcuni dei quali decisamente molto efficaci soprattutto in contrattacco sotto misura. Qualche errore di troppo in battuta ma un buon primo set, meglio al centro che in banda (25-18).
Il secondo set si apre con meno slancio da parte degli Azzurri, costretti a fare i conti con i propri errori e con una ricezione australiana appena un pochino più competitiva. La passeggiata diventa una maratona che si conclude ai vantaggi: Blengini rimette in campo Giannelli e allarga la rotazione nel tentativo alzare il muro e diversificare le opzioni. Gli australiani che fanno collezione di set point e gli italiani che sprecano le loro due occasioni. Tutto quello che aveva caratterizzato il primo set, in particolare il dominio dei centrali, sembra balbettare. Chiudono 32-30 gli australiani grazie a un attacco fuori misura di Nelli ma l’Italia ha fatto di tutto per complicarsi la vita.
Il terzo set è la copia carbone del primo: l’equilibrio dura lo spazio di pochi scambi poi l’Italia prende il largo e non s fa più raggiungere: torna a livello d’eccellenza il gioco dei centrali ma soprattutto a fare la differenza è ancora una volta Nelli. Azzurri che sul nove sette maturano un break di quattro punti che si allunga ancora dall’11-7 al 20-12 con due ace consecutivi di un Nelli che si prende con pieno merito la responsabilità di alzare il livello degli italiani. Blengini che sfrutta prima Anzani e poi anche Antonov in rotazione gestisce bene fino la set ball decisivo, il terzo chiuso ancora una volta da una micidiale diagonale di Nelli (25-18).
Il quarto set è probabilmente il più agevole in senso assoluto perché questa volta l’Italia, molto attenta sui richiami di Blengini, non concede più errori gratuiti e torna a giocare con estrema efficacia sia al centro che su Nelli, sempre più in stato di grazia. Basta poco: sul 7-7 il primo break frutta cinque punti, dal 16-11 si ritrova addirittura al turno di servizio sul 23-14. Giocare sul cambio palla è sufficiente per portare a casa una partita che si chiude con un ace di Sbertoli. Una delle riserve messe in campo da Blengini per arricchire di opzioni la squadra azzurra in un match caratterizzato da un dominio assoluto ma anche da un pesante black out nel secondo set. Netta la superiorità italiana in tutti i fondamentali: da sottolineare l’ottima prova di Piano, che fa ben sperare per un pieno recupero di un giocatore che ha un grande credito con la fortuna e la brillantissima prestazione di Lavia. Se Blengini voleva avere risposta circa la funzionalità dei suoi back up gli elementi sono sicuramente positivi.
AUSTRALIA-ITALIA 1-3 (18-25, 32-30, 18-25, 15-25).
Australia: Graham 4, Donanjh 5, O’Dea, Staples 7, Richards 5, Perry (L), Walker 7, Smith 9, Williams 3, Stockton 6, Weir 7, Viles 3, Colotti. Non entrati: Mote (L). Allenatore Mark Lebedew.
Italia: Candellaro, Sbertoli 6, Giannelli, Raffaelli, Balaso (L), Piano 13, Russo 5, Antonov 9, Anzani 5, Lavia 19, Nelli 26, Cavuto 1. Non entrati: Pesaresi (L), Pinali. Allenatore Gianlorenzo Blengini.
Arbitri: Fabrice Collados (Francia), Laszlo Adler (Ungheria)
Spettatori: Varna, Palazzo della Cultura e dello Sport, 500
Set Timing: 25′, 48′, 27′, 28′. Totale 2.91′
Ace: 5-11
Muri Punto: 7-18