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Merito sportivo, Lega dei ricchi, Wild card. Dove vanno EuroLeague e Basketball Champions League

Merito sportivo, Lega dei ricchi, Wild card. Dove vanno EuroLeague e Basketball Champions League

Il calcio si sta dilaniando per il tentativo della rivoluzione ECA, che vorrebbe applicare al calcio il metodo già sperimentato con l’EuroLeague di pallacanestro. Una competizione di alto livello riservata a un certo numero, ristretto, di club ricchi cooptati che non facciano altro che passarsi i soldi e i giocatori da uno all’altro come in un Risiko oligopolista (NBA permettendo). Perché EuroLeague è una competizione a cui non si accede grazie ai risultati ottenuti nei propri campionati nazionali, ma in base a licenze pluriennali o wild card concesse da ECA stessa.

Di fatto, chi c’è rimane; ma nessun club di pallacanestro può ormai pianificare di poter raggiungere il massimo livello in Europa, perché anche se cooptato in EL non farà parte del gruppo degli undici fondatori. Anzi, si sta evidenziando come alla fine dei giochi le formazioni che raggiungono l’atto conclusivo, le Final Four, siano sempre le solite. Quelle che possono attingere dal calcio, essendo polisportive (Barcelona, Real Madrid, Fenerbahçe) o quelle che dispongono di un mecenate dalle risorse illimitate (CSKA Mosca). Ogni tanto esce qualche outsider, ma negli anni in cui per cause contingenti possa attingere a fondi superiori al solito. Sintomatico poi il caso del Brose Bamberg, squadra sconfitta dalla Virtus Bologna in semifinale, che dopo aver avuto accesso a EuroLeague ha deciso di competere nella Basketball Champions League piuttosto che all’EuroCup della ECA, garantendo sostenibilità al proprio progetto sportivo di crescita.

Per ovviare a questa situazione, la FIBA, che all’inizio di questo secolo aveva lasciato via libera all’ECA senza controllare lo sviluppo del campionato trasformato poi in prodotto, ha escogitato la Basketball Champions League, che riporta al centro della pallacanestro due valori fondamentali: merito e inclusione. In appena tre anni la BCL ha raggiunto e superato l’EuroCup, sia per montepremi, che per valore medio delle squadre partecipanti, sia per successo sui social media. La vittoria ha portato 1 milione di euro nelle casse della Segafredo Bologna (450.000 in quelle della vincitrice di EuroCup). Per la stagione 2017/2018, il valore del posizionamento medio nei campionati nazionali delle squadre in BCL è stato 4.0, mentre per quelle in EuroCup 5.58. Facebook: 1,9 milioni di like per BCL, 745.000 per EL.

I grandi numeri vengono dal fatto che partite di BCL sono state giocate in 37 paesi europei con più di 100 squadre coinvolte, anche in paesi di poca tradizione cestistica. La partecipazione del Friburgo, squadra semisconosciuta della Svizzera, al torneo ha portato all’attenzione degli elvetici la pallacanestro, tanto che alla finale di Coppa Nazionale tra Friburgo e Lugano si è registrato oltre 6.000 presenze, un numero inusuale per il paese. E che dire di Anversa, la cui squadra ha disputato la Final Four senza raggiungere la finale? Il palazzo da 17.000 posti è andato tutto esaurito (a Vitoria il giorno della finale erano 13.420).

EuroLeague rallenta la corsa? I dati sulla stagione regolare 2018-19 di EL non sono ancora disponibili – ed è strano perché negli anni passati in questo periodo erano già ampiamente pubblicizzati. Quello che si sa sono il dato di 2,25 milioni del 2017-18, e una dichiarazione di Bertomeu raccolta per La Gazzetta dello Sport da Massimo Oriani lo scorso 16 maggio che parla di 2,1 milioni di spettatori per il 2018-19. E’ possibile che il format, che vorrebbe scimmiottare la NBA, mostri qualche segnale di stanchezza. La riforma con il passaggio a 18 squadre aumenterà il numero di partite e presumibilmente anche il numero totale di spettatori. Ma il grande frazionamento dell’interesse del pubblico inteso come tifoseria, la mancanza di una lingua comune che imponga network televisivi di grande impatto, un formato con troppe partite di scarso interesse almeno dalla fine del girone di andata (e dalla prossima stagione saranno ancora di più) potrebbero diventare ostacoli insuperabili per portare i ricavi del campionato al livello che sperava la IMG: 900 milioni all’anno entro dieci anni. E nessuno ha un’idea di chi si divida gli utili del campionato.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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