Alla ricerca di soluzioni per salvaguardare l’ambiente, per farlo “vivere” e durare più a lungo. Così, durante un momento dell’anno sportivamente molto seguito e popolare, quando l’energia che non produce emissioni, quella fisica delle gambe che spingono le due ruote a pedali, incontra il mondo dei motori che necessariamente segue, appoggia e supporta le corse ciclistiche, nascono le idee e prendono forma gli impegni in nome del rispetto ambientale.
E due mondi apparentemente lontani si avvicinano, le bici e i corridori da una parte, l’auto a volte fin troppo demonizzata, impegnata dall’altra alla ricerca di soluzioni per il futuro. Quest’anno sulle strade del Giro d’Italia, dove bici e auto (e moto) convivono, prende forma un percorso più rapido verso… l’idrogeno. Il progetto, frutto della collaborazione tra Toyota Motor Italia ed ENI, è stato presentato a margine dell’ultima tappa del Giro che ha visto sfilare ben 8 alimentate a idrogeno come vetture di supporto all’organizzazione dell’evento.
Nell’occasione è stato annunciato l’avvio di una “collaborazione per accelerare la diffusione della mobilità ad idrogeno in Italia”. È un progetto articolato che prevede nella prima fase l’apertura di un punto di rifornimento di idrogeno presso la nuova stazione di servizio Eni a San Donato Milanese.
. ed Eni annunciano l’avvio di una collaborazione per accelerare la diffusione delle stazioni di rifornimento e delle vetture a in Italia
— eni.com (@eni)
Stazione futuristica
Tutto è pronto per far partire l’iniziativa che attende soltanto le necessarie autorizzazioni per l’avvio dei lavori: sarà creata una struttura polifunzionale e di design perfettamente integrata architettonicamente con il nuovo Centro Direzionale Eni che è in costruzione. E ospiterà le stazioni di rifornimento di prodotti petroliferi premium combinata con la vendita di carburanti avanzati come bio-metano, idrogeno ed elettricità: le autovetture che vi si riforniranno potranno così dare un contributo sostanziale alla riduzione delle emissioni di CO2.
Inoltre, l’idrogeno disponibile nella stazione sarà a “emissioni zero”, in quanto autoprodotto nella stessa stazione per elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile. Toyota parteciperà al progetto in due direzioni, mettendo a disposizione le proprie conoscenze e provvedendo alla messa su strada di una flotta di 10 Mirai, che verrà rifornita nella stazione di Eni e i cui utilizzatori verranno individuati nei prossimi mesi. È un primo passo, sostanziale, perché dovrà aprire le porte del argo consumo: in caso di successo del progetto pilota, nei prossimi anni l’idrogeno diventerà disponibile in altre stazioni della rete ENI.
La flotta Mirai
Spiega Mauro Caruccio, ad Toyota Motor Italia: “Toyota è stata tra i primi ad intraprendere con decisione il percorso di elettrificazione della propria gamma ed oggi siamo il leader, con oltre 13 milioni di veicoli elettrificati su strada nel mondo. Per Toyota è fondamentale la tecnologia ibrida elettrica, una vera e propria piattaforma da cui derivano tutte le forme di propulsione elettrificata. E proprio dall’evoluzione continua dei nostri sistemi ibridi è nata Mirai, la prima berlina a zero emissioni alimentata ad idrogeno prodotta in serie.
A nostro avviso il percorso verso le emissioni zero passerà inevitabilmente anche attraverso una mobilità basata sull’idrogeno, un vettore energetico fondamentale per consentire una maggior diffusione delle fonti di energia rinnovabile. In Italia è giunto il tempo di agire per iniziare a creare una rete di distribuzione di idrogeno per le automobili. Siamo veramente onorati di poter intraprendere questo percorso insieme ad un partner così importante come Eni, che abbraccia la stessa idea di tecnologia al servizio dell’ambiente”.
Basso impatto
“La stazione idrogeno a San Donato Milanese – aggiunge Giuseppe Ricci, Chief Refining & Marketing Officer di Eni – costituisce un tassello importante nel percorso di de-carbonizzazione di Eni per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. La mobilità sostenibile è un tema da affrontare con approccio sinergico, in cui tutte le tecnologie sono chiamate a dare il proprio contributo.
Con le stazioni idrogeno, Eni intende rafforzare ulteriormente la sua offerta di carburanti a basso impatto ambientale: in una rete di 4.400 impianti, 3.500 erogano Eni Diesel+, il gasolio che contiene anche oli vegetali esausti e di frittura e grassi animali che vengono trasformati in biocarburante nelle bio-raffinerie di Venezia e Gela, mentre circa 200 impianti erogano metano (di cui 2 GNL) e presto anche bio-metano. Con questo accordo abbiamo sottoscritto un’alleanza tra due grandi società, accomunate dall’impegno per un futuro low carbon”.