Hanno perso il 25% i motori Diesel, stando ai dati sulle immatricolazioni auto dei quattro mesi del 2019, assestandosi al 43% del totale. Una percentuale che, nello stesso periodo coincide con un aumento del 6.2% delle emissioni di CO2 (anidride carbonica) anche a causa della (ottusa) guerra al Diesel stesso.
PSA ha fondati motivi di sostenere chei motori a gasolio, a medio termine, saranno un’arma per contenere le emissioni. E non solo la CO2.
Gli italiani stanno tergiversando, travolti dalle sparate della politica, ma non stanno abbandonando il Diesel. Per dare un riferimento l’85% dei SUV del segmento C è preferito col motore a gasolio.
In questo contesto PSA cala il suo poker con Peugeot 3008, Citroen C5 Aircross, DS 7 Crossback e Opel Grandland X , motorizzato dall’efficiente BlueHDi 130. Un quattro cilindri 1.5 a gasolio da 130 cavalli e 300 Nm di coppia. Durante il suo sviluppo sono stati limitati gli attriti e gli assorbimenti di potenza: il Gruppo ha investito 430 milioni di euro. Un lavoro di fino.
PSA Blue HDI 130, prestazioni ed efficienza
Il lavoro ha portato a risultati concreti. A parità di potenza, tra il 1.5 Diesel e il 1.2 benzina di PSA, entrambe da 130 cavalli, il Diesel è più efficiente, ma soprattutto inquina meno. Il BlueHDi 130 con cambio manuale o automatico, emette meno C02 (107-106 contro 118-117) del 1.2 PureTech 130. Produce meno particolato, prima sorpresa: e questo se lo aspetterebbero in pochi “profani”. E a parte la versione col manuale a 6 marce, se la cava meglio anche con i NOx.
Abbiamo avuto a disposizione un quartetto di SUV di PSA, ovvero Tutti col Diesel da 130 cavalli, con cambio manuale o automatico. In un percorso tra Milano e Pavia, oltre che a godere dell’elasticità di marcia, su strada statale non abbiamo fatto fatica fare 20 km di con un litro di gasolio . A riprova di un’efficienza speciale. Non a caso BlueHDi 130 è utilizzato trasversalmente da tutto il Gruppo. Dal segmento B al D (medie), pronto a tutto.