L’AVANA – Dopo l’incontro di ieri, 29 maggio, a Cuba iniziano a muoversi per un possibile ritorno di alcuni campioni che militano nei campionati esteri.
La Federazione caraibica, con un comunicato stampa publicato si alcune testate locali ha ufficializzato l’incontro con gli “ex giocatori della nazionale Robertlandy Simón, Michael Sánchez e Raydel Hierrezuelo che formalizzato la loro richiesta di reintegrazione nel nostro registro degli atleti”.
“Questo passo è avvenuto durante un incontro caratterizzato da rispetto, dialogo franco e scambio di opinioni in relazione all’attuale situazione e prospettiva del nostro sport e in linea con le regole approvate”.
“È stato un incontro concepito come uno spazio per analizzare, internamente, gli elementi insiti in un processo come questo, non massiccio, che può coinvolgere solo chi, come loro, non ha mai giocato sotto l’egida di un’altra federazione nazionale”.
“Ribadiamo che le revisioni successive tengono conto delle disposizioni per questi casi, l’atteggiamento dei candidati mentre giocavano in altri campionati con lo status di operatori indipendenti che non hanno lasciato il paese fuggendo e la loro disponibilità a rispondere alle interessi della squadra nazionale”.
“È stato un incontro ampio e cordiale, di circa tre ore. È un passo iniziale positivo. Una cosa positiva e abbiamo avuto discussioni importanti con Ariel Saínz su una situazione che non so come finirà, ma almeno è un inizio”, ha detto a Radio Havana Cuba Robertlandy Simón
Il giocatore, 31 anni, ha aggiunto che ci sono ancora alcuni punti da chiarire. “Abbiamo alcuni dubbi che non ci sono chiari e il presidente non ci ha dato risposte a questi dubbi. Dobbiamo aspettare e avremo un altro incontro più tardi”, ha aggiunto senza specificare la data del prossimo appuntamento.
Uno dei punti più discussi sarà la questione economica, dal momento che gli atleti reintegrati dovranno pagare una cifra annuale alla Federazione cubana. Si parla di cifre da 10.000/15.000 dollari l’anno. Sul tavolo c’è anche l’opzione del pagamento di un 10% degli ingaggi degli atleti con i rispettivi club.
Questa non è la prima volta, tuttavia, che vengono fatti tentativi per reintegrare gli atleti nazionali che migrano legalmente e vogliono difendere la bandiera cubana, ma è il momento in cui un possibile accordo potrebbe essere finalizzato.
In caso di accordo i giocatori potrebbero rappresentare il loro paese già nelle qualificazioni olimpiche russe, che si terranno il prossimo agosto. I cubani gareggeranno contro i padroni di casa, Iran e Messico, alla ricerca di un biglietto olimpico per Tokyo2020.