Come nel migliore dei film noir anche per la sfida tra Bakery ed Axpo l’atto finale sarà decisivo. Atto finale, che tradotto nel gergo cestistico di A2, significa gara 5. Una partita che arriva al termine di una serie logorante, con Piacenza e Legnano nel ruolo di due pugili che si scambiano colpi su colpi per poi arrivare all’ultima ripresa in perfetta parità. Una parità però, che dopo la dominante gara 3 e parte della gara 4 dei lombardi, era tutt’altro che certa per la formazione di coach Di Carlo, come certificano anche le parole di Filippo Guerra.
“La partita di domenica è stata una delle più toste dell’anno. Mi ha ricordato la trasferta di Ravenna alla 29a giornata di campionato. Siamo partiti bene, poi con l’andare del match ci siamo persi e abbiamo toccato anche distacchi importanti. Sul -14 però non abbiamo mollato, perché sapevamo che abbandonare avrebbe voluto dire retrocessione. Difensivamente abbiamo stretto le maglie e poi in attacco ci ha trascinato Keith”.
Appunto Keith Appling, che insieme a Marques Green, si è preso possesso dei minuti finali Dopo un primo tempo di qualità, ed un terzo periodo assolutamente da dimenticare, ci hanno pensato i due giocatori americani a vincere il match offensivamente passandosi il testimone come in una staffetta. Il folletto di Philadelphia ne ha segnati 8 consecutivi con due siluri da tre punti, mentre il prodotto di Michigan State ha detto 12 negli ultimi 3’ ed ha chiuso gara 4.
Una partita, quella del PalaBorsani, che ha visto la Bakery trionfare nonostante un’altra sconfitta a rimbalzo (41 contro 36) ed un pareggio nel conto degli assist (19), che riassumono bene quanto sia stato difficile. Il primo dato chiave per i biancorossi è stato il tiro pesante. Legnano ha sparacchiato senza coscienza trovando solo 6 bersagli su 29 tentativi (21%), mentre una precisissima Piacenza ha messo 12 triple per un roboante 60%. Il secondo dato invece è quello della difesa. I padroni di casa han tirato 10 volte in più della Bakery, però hanno prodotto solo 72 punti con 69 tentativi andando nettamente sotto rispetto al resto della serie che vedeva oltre 88 punti di media (88.3). Raffa e Thomas non hanno tradito le attese (19 per il primo e 26 per il secondo), ma è stato tutto il pacchetto di supporto che ha sbagliato serata. Un 3/21 da 3 punti condiviso da: Bianchi, Ferri, Bortolani, Serpilli e Laganà ha fatto tutta la differenza del mondo in casa Axpo. In casa biancorossa, anch’essa sotto prestazione in attacco (85.3 punti di media nei playout), c’è stato il solito monumentale Castelli da 13 punti, insieme ai 6 punti di capitan Perego ed ai 4 preziosi di Spera. Unica nota negativa è la serata di Pastore (2/11 dal campo) che ha costeggiato il match in fase offensiva.
Arrivati all’ultimo episodio, la strada è chiara e ben tracciata: la Bakery deve difendere e tirare bene, mentre Legnano deve tornare produttiva e trovare l’apporto del gruppo italiano che tanto bene ha fatto sia in gara 2 che in gara 3. In una partita che vale come una finale, il playmaker umbro di nascita segnala le indicazioni per l’uso.
“Mercoledì sera Legnano arriverà molto agguerrita. La stanchezza c’è e si farà sentire, però siamo consapevoli che è l’ultimo step prima della salvezza per cui bisogna stringere i denti e giocare al massimo delle nostre capacità. Farlo al Palabakery di fronte alla nostra gente ci darà tanta fiducia in più”.