Richard Carapaz ha conquistato la 4^ tappa del Giro d’Italia, 235 km da Orbetello a Frascati. Lo sloveno Primoz Roglic resta saldamente in Maglia Rosa. Brutta caduta nel finale per Dumoulin, che è arrivato al traguardo con 4′ di ritardo da Roglic. Distanziati nel finale anche gli altri uomini di classifica come Lopez, Yates, Nibali (+16”) e Landa (+42”). Mercoledì altra tappa pianeggiante favorevole agli sprinter, 140 km da Frascati a Terracina.
La cronaca
Il gruppo parte da Orbetello senza lo sprinter colombiano della UAE Sebastián Molano, fermato per ‘valori anomali’. Dopo poche centinaia di metri, ecco la fuga di giornata: si tratta di Mirco Maestri della Bardiani CSF, Marco Frapporti della Androni Sidermec e Damiano Cima della Nippo Fantini. Dopo una cinquantina di chilmetri, il trio di attaccanti tocca gli oltre 12′ di vantaggio, con Frapporti che veste a lungo la Maglia Rosa virtuale, essendo partito con un ritardo di 6’19” da Roglic. Il gruppo lascia fare, prima di mettersi in moto con Lotto Soudal, Groupama FDJ e UAE. Il gap si assottiglia costantemente e i fuggitivi vengono ripresi ai -10 e dopo ben 225 km di fuga. A 5 km dalla fine, una brutta caduta in gruppo coinvolge decine di corridori, tra cui uomini di classifica come Dumoulin. I superstiti si preparano alla terza volata di fila, ma ai 2000 metri dal traguardo parte un gruppetto, di cui fa parte la Maglia Rosa Roglic ma non Elia Viviani, in cui a spuntarla è Richard Carapaz. La notizia però è il forte distacco inflitto da Roglic al favorito Dumoulin, arrivato con 4′ di ritardo sul traguardo. Per l’olandese, trionfatore nel 2017 e secondo lo scorso anno, il sogno della Maglia Rosa sembra già finito, anche se gli esami clinici hanno escluse fratture. Michiel Elijzen, Direttore sportivo della Sunweb, non ha chiarito se Dumoulin sarà al via per la quinta tappa: “Tom ci ha detto che aveva male al ginocchio, che non riusciva a piegare bene la gamba e a spingere sui pedali; per questi motivi ha perso tanto. Vedremo come si sentirà stasera e soprattutto come si sveglierà domattina, poi decideremo il da farsi. Per il morale è stata una brutta botta: eravamo qui per vincere il Giro, dopo quattro tappe ci ritroviamo a più di 4’30” dalla maglia rosa. Non possiamo essere felici. Dobbiamo comunque rimanere positivi, continueremo a lottare giorno per giorno, magari per vincere una tappa: con Tom o con uno dei nostri. Poi, sulle montagne, può accadere tutto”.