L’incubo Alaphilippe è finito. Almeno per Jakob Fuglsang, almeno per il momento. Il danese, pieno di consonanti ravvicinate, riesce a vincere una gara pesante, una gara monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi, la più antica e la più dura col Lombardia. Fuglsang è arrivato secondo alla freccia e alle Strade Bianche dietro Alaphilippe, terzo all’Amstel, dopo aver dominato ed essersi guardato troppo nell’ultimo chilometro col solito Alaphilippe. Stavolta lo toglie di ruota prima, provoca la spaccatura decisiva sull’ultima cote, poco più di 15 km all’arrivo, e se ne va da solo, col nostro Davide Formolo, bravissimo, che cede per ultimo prendendosi il secondo posto. Non male Nibali, ottavo alla fine. Scarico, anzi, meno brillante del solito, Alaphilippe, forse anche un po’ raffreddato. Giornata in effetti molto fredda e piena di pioggia, percorso nuovo nel finale e meno affascinante, senza la salita di Ans. Fuglsang ha 34 anni ed è nella seconda vita in sella, dopo la prima passata in mountain bike, campione del mondo under 23 e presenza olimpica a Pechino. E’ secondo, stavolta Alaphilippe non c’entra, fra i danesi ad aver vinto la Liegi, dopo Rolf Sorensen nel 1993. Un premio a una forma straordinaria, poco valorizzata da uno sprint modesto. Lo scatto nella carriera, anche se tardivo, è però notevole. Vuoi mettere una Liegi da dichiarare quando ti chiederanno chi sei stato?
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Liegi, Fuglsang scaccia l'incubo Alaphilippe
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