PHILADELPHIA – Joel Embiid, soprannominato The Process, è il vero protagonista della notte NBA, dove in gara tre Philadephia Sixers batte Toronto Raptors per 116-95 e si porta sul 2-1 nei playoff. Il cestista camerunense ha mostrato tutto il proprio repertorio, chiudendo il match con ben 33 punti. Marc Gasol, che nelle prime due sfide della serie era riuscito a tenerlo a soli 14 punti segnati di media, si è dovuto arrendere. Dieci rimbalzi, cinque stoppate, tre assist e una windmill nel finale, diventata il simbolo della vittoria del quintetto di Brett Brown, sono questi i numeri del pivot camerunense. «Quando mi diverto, il mio gioco e il mio impatto cambiano in maniera radicale. Ho sempre detto che se non rido durante una partita vuol dire che non sto performando al meglio o che non mi sento coinvolto. So che per essere coinvolto a livello tecnico, devo prima di tutto sentirmi bene sul parquet», questo il commento a fine gara dell’ex Kansas Jayhawks. Il tecnico dei Philadelphia Sixers, invece: «Preferisco di gran lunga le sue stoppate alla schiacciata, mi raccontano molto più della sua partita quelle giocate in difesa».
AI TORONTO RAPTORS NON BASTA LEONARD – Stesso bottino finale per Kawhi Leonard, costretto a fare come Don Chisciotte contro i mulini a vento. L’ex Spurs segna 14 punti nel solo terzo quarto, in un match chiuso con 33 totali, 13/22 al tiro e il solito lavoro su entrambi i lati del campo nei 37 minuti trascorsi sul parquet. Il problema per il quintetto di Nick Nurse è che se si blocca l’ala piccola statunitense le soluzioni offensive si riducono drasticamente. I dati del rating offensivo di Toronto sono impressionati: con Leonard sul parquet la squadra viaggia a 110.7 punti segnati su 100 possessi di media nelle prime tre gare della serie; senza di lui il rendimento crolla a 54.1 punti.