Consueto intervento del martedì per Sandro Gamba sulle pagine della edizione milanese de La Repubblica, con il suo punto di vista sull’Olimpia Milano.
“Arriva un momento, qualche settimana prima dei playoff, in cui un allenatore si chiude in palestra con i suoi ragazzi e fa un bilancio. Che cosa non ha funzionato quest’anno? Quali sono i nostri punti deboli cronici? Da quel momento, si lavora solo su quelli, sui dettagli che non riescono ad andare a posto, perché non si può più restare scoperti. Io spero proprio che all’Olimpia si cominci subito un discorso del genere, perché certe carenze le vediamo tutti dall’inizio della stagione e sono ancora lì. La difesa dell’uno contro uno dei piccoli – visto anche Moore fare un partitone contro James, ma non solo – che sbilancia tutto il resto. La difesa della linea di fondo, principio fondamentale per ogni squadra che voglia essere solida. La cattiveria a rimbalzo difensivo, la voglia di metterci il fisico per andare a catturare il pallone.
Come vedete, si parla sempre e solo di quello che succede nella metà campo dell’Olimpia, ma non è voglia di accanirsi: parlano le partite, parla il campo, e nei miei appunti ritrovo sempre le stesse frasi. Prendo la reazione del terzo quarto, soprattutto il parziale finale di 11-30, come un segnale di inversione di tendenza. Perché poi, quando si mette a posto, quando gioca con logica davanti e fa pesare finalmente il suo peso sotto il suo canestro, l’Armani sa produrre anche della gran pallacanestro. Nedovic e Micov le sanno dare il ritmo più adatto, Brooks continua nel suo lavoro encomiabile a tutto campo, ho rivisto qualche minuto di semplicità e concretezza del mio favorito Cinciarini, e anche a rimbalzo Tarczewski e compagni hanno saputo invertire la tendenza.
Le fucilate di Nunnally sono sotto gli occhi di tutti, ma occhio a non sottovalutare il contributo di Kuzminskas: bisogna saperlo accendere, il lituano. Adesso non bisogna sollevare più il piede dall’acceleratore: Brescia, Avellino, Trento e Trieste, c’è una sequenza di partite toste e ideali per la messa a punto, senza inventarsi alibi, senza provare a dire di avere la testa altrove. È adesso, ad aprile, che si costruisce la volata-scudetto. Lasciatevelo dire da uno che ha allenato in giro per qualche mese.