Gli uomini di coach Gianmarco Pozzecco vincono con autorità sulla Scandone 105-84
Il Banco di Sardegna non si ferma più: gli uomini di coach Gianmarco Pozzecco proseguono la loro corsa e conquistano con autorità il lunch match con la Scandone Avellino. Dopo un avvio in favore degli irpini, che dominano la prima frazione e chiudono avanti 23-30, i giganti si riportano in partita nel secondo quarto condotti da Polonara, Thomas e Pierre. La tripla di McGee manda le squadre negli spogliatoi a un solo possesso di distanza: al rientro dalla pausa lunga il Banco firma un parziale di pura autorità che scrive sorpasso e vantaggio biancoblu (32-17), complice una difesa arcigna che manda in burnout l’attacco della Scandone. Nell’ultima frazione i giganti mettono il sigillo sulla vittoria ricacciando indietro i lupi, con un super Cooley (23 pt, 5 rb), un ottimo Spissu (11 pt con 4/7 dall’arco) e un grande Rashawn Thomas (22 pt). Ottima prestazione corale del Banco che chiude con sei uomini in doppia cifra, con l’ottimo apporto di Pierre, Smith, McGee e Polonara. Gli uomini di coach Pozzecco ribaltano il -8 dell’andata e agganciano il gruppo delle squadre a quota 28 punti, nelle prime otto posizioni. Un risultato importante anche dal punto di vista dell’entusiasmo e dell’energia in vista del ritorno della semifinale di Fiba Europe Cup in programma mercoledì alle 20:30 contro Holon.
Coach Pozzecco manda in campo Smith, McGee, Pierre, Thomas e Cooley, coach Maffezzoli risponde con Udanoh, Green, Nichols, Harper e Sykes. Ad accendere la sfida fin dal primo possesso è il duello tra Caleb Green, alla prima da ex al PalaSerradimigni, e Rashawn Thomas: apre le danze Green, risponde Thomas. Avellino sigla un break per il primo allungo biancoverde, canestro and one di Cooley per il Banco. Sykes conduce gli irpini, Filloy firma il +9 ed è timeout Dinamo. Polonara e Spissu danno il loro apporto alla panchina: la tripla di Polonair riporta lo svantaggio sotto la doppia cifra, Smith accorcia ancora. Botta e risposta sotto le plance tra Cooley e Ndiaye: la schiacciata di Harper chiude la prima frazione 23-30. Il canestro and one di Thomas apre il secondo quarto: Polonara infila la bomba ma gli irpini sono trascinati dalle alte percentuali al tiro dei suoi esterni. Nichols dall’arco riscrive il 10 biancoverde, reazione isolana con Gentile, Thomas e Pierre per il 7-0 che riporta la Dinamo a un possesso di distanza. Controbreak degli ospiti che siglano un 7-2 e si riportano avanti. Gli uomini di coach Pozzecco però non ci stanno: stringono le maglie in difesa e puniscono dall’altra parte del campo con Cooley e Smith a cronometro fermo. McGee scocca la bomba del -1, il tiro di Pierre allo scadere arriva fuori tempo massimo e il primo tempo si chiude 47-48. I giganti rientrano dagli spogliatoi con energia e fame: i padroni di casa piazzano un break in avvio di terza frazione da 10-2 che li porta avanti con autorità. Apre le danze McGee che firma il sorpasso, lo seguono Pierre e Smith dai 6.75. Anche Cooley si unisca alla causa, Smith a cronometro fermo mette il sigillo del vantaggio in doppia cifra. Gli ospiti provano ad arginare con Ndiaye e Sykes ma il Banco è in fiducia e continua la sua corsa. Thomas firma il +17, Spissu chiude la terza frazione: al 30’ 79-65. La Scandone prova a risalire la china bombardando dall’arco ma Spissu ricaccia indietro l’offensiva irpina dai 6,75. Cooley fa la voce grossa nel pitturato: la bomba di Spissu al 36’ dice 94-76. Il layup di Cooley scrive il 20 con 2’ da giocare. È una Dinamo che non molla un colpo, che ribalta una partita iniziata con il pieno controllo della Sidigas.
Dinamo Banco di Sardegna 105 – Scandone Avellino 84
Parziali: 23-30; 24-18; 32-17;26-19.
Progressivi: 23-30; 47-48; 79-65; 105-84.
Dinamo Banco di Sardegna. Spissu 11, Re, Smith 13, McGee 10, Carter, Devecchi, Magro, Pierre 16, Gentile 2, Thomas 22, Polonara 8, Cooley 23. All. Gianmarco Pozzecco
Scandone Avellino. Udanoh 6, Green 5, Nichols 16, Filloy 9, Campani 6, Sabatino, Campogrande 2, Harper 9, D’Ercole 6, Sykes 21, Spizzicchini, Ndiaye 4. Al. Massimo Maffezzoli