Svolta storica in casa Mitsubishi. La casa automobilistica giapponese abbandona la produzione di auto sportive, dedicandosi esclusivamente a quella di SUV, crossover, auto ibride ed elettriche. Una decisione che avà conseguenze importanti su alcuni modelli storici del marchio destinati a uscire di produzione. Tra queste la Lancer Evo. La berlina, arrivata alla decima generazione, è la versione sportiva della Mitsubishi Lancer prodotta dal 1992, un modello che è stato anche la base della vettura da rally con la quale Mitsubishi ha disputato il Mondiale Rally vinto 4 volte dal 1996 al 1999 con Tommy Makinen. Un destino comune alla Lancer Evo attende la Mitsubishi Eclipse che, prima di diventare un crossover, è stata la coupé del Marchio per più di vent’anni (dal 1989 al 2011), la Starion, la Galant e la 3000GT.
I motivi della scelta del Marchio giapponese possono rintracciars in una serie di fattori tra loro concomitanti, su tutti trasformazione del segmento delle auto sportive in un ambito troppo di nicchia per i consumatori, che ad oggi ricercano nell’acquisto di un’auto la versatilità e l’efficienza. Complice è anche il cambiamento ella normativa europea e nazionale, che riguarda la limitazione alla circolazione di veicoli inquinanti e l’aggiornamento sempre più stringente sulle emissioni di CO2.
“Poichè l’efficienza e la versatilità sono diventate sempre più importanti per i consumatori, Mitsubishi ha deciso di concentrare i propri sforzi sui veicoli crossover e sulle auto elettriche o ibride per soddisfare le richieste dei clienti”, si legge in una nota diramata dalla Casa giapponese.
Robert Lindley, manager di Mitsubishi UK, ha commentato (e confermato) così la svolta produttiva della casa automobilistica giapponese allo scorso Salone di Ginevra 2019: “L’attenzione di Mitsubishi è ora su SUV, crossover, quattro ruote motrici e motorizzazioni alternative. Nel tempo Mitsubishi ha variato più volte il suo posizionamento di mercato, producendo da auto come la Spacestar fino a sportive come la Lancer Evo, ma non ha avuto un obiettivo chiaro come oggi. Come azienda che vende 1.2 milioni di automobili in tutto il mondo – prosegue Lindley – non è un grande businness. Se cerchi di essere in tutti i diversi segmenti del mercato e seguire le tendenze, come le auto sportive, diventa difficile essere economicamente sostenibili.”