Il suono della sirena finale coperto dai cori e dagli applausi degli Old Lions, e di tutto il PalaSavena, la squadra che rimonta 8 punti in un amen nell’ultimo quarto, quando gli spettri delle gare con Cagliari e Forlì avevano già bussato alla porta, e poi la gioia di Bechi e il suo staff, e di tutti quelli con la Benedetto nel cuore: no, questa squadra e questo pubblico non possono e non meritano di retrocedere. La Baltur non è più ultima, e ora, dopo mesi, il destino della stagione è nelle sue mani. Piacenza naufraga in casa con Udine, Jesi batte Cagliari, aggancia i sardi, e li porta a due sole lunghezze dalla Benedetto: 4 squadre in 4 punti, e domenica, al PalaSavena, sarà scontro diretto con i marchigiani, che all’andata si imposero con 9 lunghezze di vantaggio. Vincere significherebbe riaccendere completamente il discorso salvezza, aprendo scenari che, fino a poche settimane fa, sarebbero stati impensabili. Le facce in campo sono diverse, la paura lascia spazio alla voglia e al desiderio di combattere per evitare l’incubo retrocessione. A 4’dalla fine sulla bomba di Bowers, che era valsa il +8 di Imola, a tanti è parso di rivedere quella di Rullo in faccia a Ebeling, che condannò la Baltur a una delle sconfitte più amare della stagione contro Cagliari: stesso canestro, stessa posizione, e stesso momento della gara, con Cento in piena rimonta e con l’inerzia a favore. Ma è qui che il match si è capovolto, questo è stato il momento che ha cambiato in positivo la partita, e il futuro della Benedetto. Perché due mesi fa la squadra avrebbe reagito diversamente, disunendosi, e andando in contro alla sconfitta. Domenica, invece, sono bastati pochi secondi, e il vero carattere di questa squadra è venuto fuori. Dopo la bomba di Moreno, infatti, in campo c’è stata solo la Baltur. E se Cento ha cambiato volto, gran parte del merito va a coach Bechi, che è stato capace di trasformare la squadra, infondendo una mentalità vincente ad un gruppo che meno di un mese fa sembrava ormai sull’orlo del baratro. Si riassume quindi in un’immagine la grande vittoria della Benedetto, spinta da un pubblico straordinario, che ha trascinato capitan Benfatto e compagni dal primo all’ultimo minuto. Migliore in campo, Giovanni Gasparin: leader, anima e cuore, dei biancorossi.
Cronaca. Parte forte la Baltur, decisa come non mai a strappare i 2 punti, cercando la seconda vittoria di fila che manca da novembre, quando prima Treviso poi Cagliari caddero sotto i colpi della Benedetto. Taylor e Gasparin sono feroci in avvio, e l’8-2 iniziale porta la loro firma. Imola risponde presente al primo assalto e, grazie a Raymond, ricuce il primo strappo, aumentando le distanze sul finire della prima frazione con le triple di Magrini e Crow. Nel secondo quarto il vantaggio della formazione di coach Di Paolantonio non supera mai le 8 lunghezze e, poco prima dell’intervallo, è capitan Benfatto a ridurre le distanze con giocate da vero predatore del pitturato: 38-40 al 20’.
Nella ripresa torna a salire in cattedra Raymond (23 punti e 5 rimbalzi in 35’), coadiuvato da uno straordinario Bowers che, nonostante le 37 primavere, domina la terza frazione, permettendo ai suoi di mantenere 8 punti di vantaggio sulla Baltur: 59-67 al 30’. Si decide tutto nell’ultimo quarto. Cento accorcia a-4 con la coppia Taylor-Gasparin (65-69); Imola non ci sta, e con il piazzato di Raymond prova ad infierire il colpo decisivo alla Benedetto (65-73 a meno di 7’dalla fine). Il timeout di Bechi fa risorgere i suoi, trascinati da un immenso Gasparin (23 punti e 4 rimbalzi in 37’), che si trasforma nel terzo americano, e guida la Baltur ad una straordinaria rimonta. Dopo il nuovo +8 Imola (68-76 al 34’), cancellato dalla tripla pesantissima di Moreno, il n°11 della Benedetto lancia un incredibile parziale di 11-0 (sarà 21-6 complessivo negli ultimi 4 minuti), che taglia le gambe alla Andrea Costa, e regala a Cento una notte da sogno. Al PalaSavena viene bissato il successo natalizio del PalaRuggi: 89-82 il punteggio finale.