Secondo quanto capito tra i media americani nella lunga e emozionata conferenza stampa delle sue dimissioni, Magic Johnson avrebbe potuto licenziare l’allenatore dei Los Angeles Lakers, Luke Walton, prima che decidesse di dimettersi come presidente della squadra per le Basketball Operations nella giornata di martedì. Avrebbe perfino ricevuto il tardivo permesso dalla proprietaria Jeanie Buss, senza però realizzarlo.
Magic Johnson: “(Jeanie) doesn’t know I’m standing here.”
— Dave McMenamin (@mcten) 10 aprile 2019
Ricordiamo che Magic (qui) ha affermato di aver improvvisato la conferenza stampa senza averne anticipato il contenuto ai collaboratori, nè alla stessa Buss. Però Walton qualcosa dovrebbe aver subodorato perché Dave McManamin riferisce via twitter una risposta del coach prima della gara.
Luke Walton asked before Game 82 if he has any anxiety about his future with the Lakers: “No. No anxiety. … But call me later tonight and maybe that answer will be different”
— Dave McMenamin (@mcten) 10 aprile 2019
Magic avrebbe voluto sostituire in corso di stagione Walton, ma la Buss lo avrebbe stoppato ritenendo fosse più una manovra dell’asse Johnson-Pelinka con Rich Paul e LeBron James per portare a Los Angeles Tyronn Lue.
Magic non ha consigliato Jeanie Buss un nome per la sua successione. Ma alla fine della giornata, ha affermato di avere troppo amore per la Owner per far del male a qualcuno che ama Luke Walton. Chiesta la sua opinione su Luke Walton e Rob Pelinka se dovessero proseguire il loro lavoro, ha rifiutato di rispondere dicendo che queste decisioni dovranno essere fatte da Jeanie Buss. McMenamin conclude che i Lakers sono meglio di un reality-show. Tuttavia adesso ci si attende il licenziamento di Walton: in fin dei conti ha fallito l’accesso ai playoff in ognuna delle tre stagioni in cui ha allenato i Lakers, e lasciato andare via giocatori che hanno fatto una grande maturazione come D’Angelo Russell e Julius Randle. Proprio Magic non riconosceva a Walton particolare abilità nello sviluppo dei giovani e nella lettura delle partite per apportarare cambiamenti nel gioco quando le cose non andavano.
I stood next to Kobe Bryant when he cried at his locker after the torn Achilles. I just stood next to Magic Johnson as he cried after stepping down as Lakers president. Today was more shocking. This is more than a job, obviously, for everyone involved. The Lakers are reality TV.
— Dave McMenamin (@mcten) 10 aprile 2019