Derby in arrivo. Milano contro Cantù o Cantù contro Milano non fa differenza, sempre di derby si tratta. E quello di domani pomeriggio, palla a due alle ore 17:00 al “Mediolanum Forum” di Assago, sarà il numero 167. Un numero ingombrante nella storia della pallacanestro italiana, qualcosa di più di una normale classica del basket tricolore. Una sfida imperdibile e che fino a qualche decennio fa era anche una partitissima a livello internazionale, con le due formazioni sempre pronte a darsi battaglia in campo europeo per un trofeo importante. Sono state scritte pagine di storia indelebile ma altre devono essere ancora vissute e raccontate con tanta passione e tanto orgoglio.
L’Olimpia Milano allenata da coach Simone Pianigiani, targata A|X Armani Exchange, non viene da un buon momento. Sono, infatti, cinque le sconfitte consecutive tra campionato ed EuroLega, un dato abbastanza insolito per una corazzata come quella biancorossa. Così come ad essere insolito è anche il cammino dei meneghini nel girone di ritorno di LBA, dove il bilancio di quattro vittorie e quattro sconfitte li vede attualmente fermi a “soli” otto punti, favorendo così il ritorno di fiamma della Reyer Venezia, distante adesso soltanto due lunghezze dai campioni d’Italia in carica. Ma Milano ha dalla sua una serie di motivi che, per forza di cose, la rendono favorita sempre e comunque, meritando il rispetto di tutte le altre squadre del campionato. Milano è nettamente la squadra italiana con il budget più alto, è prima in classifica, è la detentrice dello scudetto ed è quella con più titoli in bacheca. A questo bisogna aggiungerci anche che quest’anno, fin dai nastri di partenza, l’Olimpia è la favorita numero uno per la vittoria finale, successo che nella 97esima edizione della Serie A consegnerebbe all’Olimpia lo scudetto numero 29.
QUI MILANO L’inusuale percorso nel girone di ritorno in LBA non deve trarre ovviamente in inganno. Una delle quattro sconfitte, contro Pistoia, è arrivata a tavolino dopo un caso che ha fatto piuttosto discutere. Un’altra, l’ultima di campionato contro Cremona, è arrivata con la squadra a corto di benzina, in riserva dopo un tris di partite assurdo contro Venezia, Real Madrid (in trasferta) e Panathinaikos. Tre gare disputate in cinque giorni, quattro in una sola settimana contando proprio quella persa sul campo della Vanoli. Merito, o demerito (dipende dai punti di vista), del folle calendario imposto da EuroLeague che dall’anno prossimo si farà ancora meno amare per l’aumento delle partecipanti e, di conseguenza, delle partite stagionali da disputare.
QUI CANTÙ L’Acqua S.Bernardo si appresta all’affascinante sfida del Forum con nulla da perdere, forte di un percorso nel girone di ritorno finora a dir poco eccellente. Prima del tonfo casalingo con l’Alma Trieste nel turno precedente di campionato, la formazione allenata da coach Nicola Brienza aveva raccolto ben sette vittorie consecutive, una striscia di successi che a Cantù mancava da 16 lunghi anni. Con 9 successi nelle ultime 11 giornate di LBA, capitan Salvatore Parrillo e compagni sono per distacco la squadra più in forma della lega, rinvigorita sia dopo il cambio in panchina – che ha portato alla promozione di Brienza a capo allenatore – che dopo il passaggio di proprietà, così come dopo il mercato fatto sia in entrata che in uscita. Ora il gruppo canturino sembra decisamente più affiatato, feeling che si è tramutato in campo e – quindi – nei risultati.
MILANO, IL QUINTETTO Lasciato a riposo lo scorso weekend per la trasferta in quel di Cremona, nel super derby con Cantù tornerà la stella Mike James, una variabile capace di dare un look totalmente diverso all’Olimpia. Un giocatore, forse attualmente il più forte a militare in Europa, capace di vincere da solo qualsiasi tipo di partita. Classe 1990 di Portland, nell’Oregon, il playmaker americano segna in media 14.3 punti ad incontro in appena 24’, a cui aggiunge 3.5 rimbalzi e 5.2 assist. È il leader della squadra per talento, minuti a disposizione e assist. Anche in EuroLeague, dove è uno dei principali candidati a vincere il premio di MVP della stagione, sta facendo faville: quasi 20 punti di media e 6.5 assist a partita, numeri altisonanti, numeri da super star. Quest’anno con Milano in EL ha superato prima il traguardo dei 1000 punti, successivamente quello dei 1500 e poi quello delle 100 presenze. Curriculum pesante quello di James, che vanta esperienze al Baskonia, al Panathinaikos (2 campionati vinti) e in NBA, dove ha indossato le maglie di Pelicans e Suns, ricoprendendo per quest’ultimi anche il ruolo di playmaker titolare per dieci partite, durante la stagione 2017-’18. Al suo fianco in quintetto dovrebbe figurare James Nunnally, altra stella non solo del campionato ma anche dell’intero panorama europeo. Anche lui classe ’90 come il compagno, nativo di San Josè, nella Silicon Valley, la guardia-ala californiana è arrivata a Milano a stagione in corso per dare all’Olimpia maggiore pericolosità sul perimetro e, più in generale, in attacco. I risultati finora sono ben evidenti, con l’ex Avellino (in biancoverde fu MVP del campionato 2015-’16) autore di 15 punti a partita, con uno stratosferico 56% da tre e 4.5 assist di media. Numeri che hanno cambiato totalmente pelle all’A|X Armani Exchange, anche se i frutti non sono stati ancora raccolti ma probabilmente il meglio lo si vedrà dai playoff in poi. Tornato in Italia dopo due anni al Fenerbahce – con cui ha vinto due campionati e un’EuroLega – e dopo qualche mese in NBA tra Minnesota e Houston, Nunnally è senza ombra di dubbio uno dei giocatori più forti e uno dei tiratori più pericolosi dall’arco della Serie A. L’ala piccola titolare è l’ex canturino Vladimir Micov, veterano classe 1985 che tra due settimane compierà 34 anni. Proprio contro la sua ex squadra, in Brianza due stagioni e mezzo dal 2010 al 2012, il nativo di Belgrado staccherà domenica la presenza numero 150 in LBA. In Italia vanta oltre 1500 punti segnati, a cui si sommano anche 534 rimbalzi. Con un solo assist a referto contro Cantù raggiungerebbe quota 350 nel massimo campionato italiano. In EuroLeague vanta numeri ancor più prestigiosi, con quasi 1900 punti segnati, grazie ad un eccellente 42% da tre. Con Milano ha già alzato uno scudetto e due supercoppe italiane, venendo eletto MVP in quella vinta nel 2018. Con una media di 23’ a partita è il secondo giocatore più utilizzato in LBA da coach Pianigiani, dopo Mike James. L’ala grande titolare è Jeff Brooks, americano di Louisville (Kentucky) ma membro della Nazionale italiana grazie alla cittadinanza acquisita, chiamato in azzurro con regolarità da coach Meo Sacchetti. 30 anni il prossimo mese di giugno, Brooks è un altro dei tanti ex canturini presenti nel roster dell’Olimpia. In biancoblù, nell’allora Lenovo Cantù, collezionò 44 presenze in LBA durante la stagione 2012-’13. Uscito nel 2011 dal college di Penn State, lo stesso frequentato da Tony Carr, in Italia l’ala vanta oltre 1200 punti sul curriculum. In maglia Armani è partito in quintetto 18 volte su 20, facendo registrare in campionato 5.2 punti e 4.1 rimbalzi di media in 21’. Brooks ha conquistato 3 supercoppe italiane con ben 3 squadre diverse: oltre ad una vinta con Milano e Sassari, una (la prima) l’ha vinta proprio con i colori biancoblù sette anni fa, nel 2012. Con i sardi, invece, ha fatto la storia, compiendo un clamoroso “triplete” (scudetto, supercoppa e Coppa Italia). A completare lo starting five meneghino, salvo sorprese, dovrebbe essere il centro americano di origini polacche Kaleb Tarczewski, 213 centimetri per 111 chili, uscito dal college di Arizona. 26 anni compiuti un mese fa, il pivot è in maglia Armani dal marzo 2017. Nato nel New Hampshire, confinante con il Québec e quindi con la vicina Canada, Tarczewski è uno dei migliori marcatori della squadra con 12.3 punti di media in appena 20’, a cui vanno sommati 5.3 rimbalzi. Nonostante un lungo stop, coach Pianigiani gli ha sempre dato fiducia quando a disposizone, schierandolo titolare undici volte in dodici occasioni.
MILANO, LA PANCHINA Difficilisimo, se non impossibile, identificare una vera panchina dell’Olimpia. Tutto dipende ovviamente dal quintetto messo in campo da coach Pianigiani, al quale piace variare vista anche la presenza di un roster molto profondo e di numerose scelte a propria disposizione. Gli elementi di spicco, per talento e per i minuti sul parquet, sono principalmente due: Curtis Jerrells e Nemanja Nedovic, entrambi esterni. Texano, 32 anni il mese scorso, Jerrells ha staccato di recente le 100 presenze in LBA con i colori biancorossi e nel mirino ha già messo i 1000 punti, obiettivo ampiamente alla portata per la combo guard statunitense prima del finale di stagione. Vincitore di due scudetti con la maglia Armani, nel 2016 ha vinto anche un EuroCup con quella del Galatasaray, insieme a Micov, che ha poi ritrovato anche nello spogliatoio di Milano. Lo stesso trofeo lo hanno alzato anche Brooks e Nedovic con Malaga un anno dopo, nel 2017, prima di imbarcarsi anche loro per Malpensa. Per Jerrells 9.6 punti e 2.1 assist di media in 20’ circa di impiego. Per Nedovic invece, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016 con la nazionale serba, sono ben 12.6 i punti di media, in 20’, con il 47% dall’arco. Ma, a causa di un brutto infortunio, l’ex Malaga ha giocato in LBA soltanto otto partite. Con minutaggi ben spalmati e tante rotazioni, ad avere uno spazio importante sono anche l’ala lituana Mindaugas Kuzminskas e l’esterno azzurro Amedeo Della Valle. Se il primo, però, gioca con regolarità anche in campo internazionale, lo stesso non si può dire di Della Valle, chiuso dalla folta (e più esperta) concorrenza. Dunque, ecco che l’ex idolo dei tifosi della Reggiana viene maggiormente impiegato in LBA, dove a propria disposizione ha circa 20’ di media, lasso di tempo in cui la guardia nativa di Alba segna oltre 9 punti a partita tirando con un buonissimo 41% dall’arco. Andando a scalare per minutaggi, vengono poi altri tre italiani: capitan Andrea Cinciarini, Simone Fontecchio e Christian Burns, quest’ultimo americano di nascita ma – come Brooks – italiano d’addozione, con all’attivo 26 presenze in azzurro. Tutti e tre garantiscono circa 6 punti a partita in un minutaggio medio che va dai 16 ai 18 minuti ad incontro. Dei tre, quello che gioca e segna di più è Cinciarini, autore di 6.7 punti di media con un favoloso 48.3% dall’arco. Sia Burns che Cinciarini sono anche loro due ex biancoblù. A chiudere le rotazioni c’è il pivot sloveno Alen Omic, ultimo arrivato in casa A|X Armani Exchange, giunto sotto la Madonina dal Buducnost per sostituire l’infortunato Arturas Gudaitis. Omic, 3.6 punti e 4 rimbalzi di media in 12’, è l’ennesimo ex Malaga presente nel roster biancorosso. In Andalusia nel 2017, il centro ha giocato insieme sia a Nedovic che a Brooks, ritrovandoli poi in Italia dopo aver iniziato l’annata in Montenegro.
I PRECEDENTI Olimpia Milano e Pallacanestro Cantù si sono incontrare in passato 166 volte. Il bilancio pende a favore dei meneghini, avanti con 99 successi contro i 67 dei canturini. I precedenti compredono sia le sfide in ambito nazionale che quelle in campo internazionale, dove Cantù vanta più titoli in bacheca rispetto a quelli conquistati da Milano oltreconfine. La vittoria più larga nel punteggio di Cantù sul campo dell’Olimpia Milano risale al +12 della stagione 2004-’05. L’allora Vertical Vision sconfisse l’Armani Jeans Milano con un perentorio 92 a 80 finale.
INFO GENERALI Acqua S.Bernardo Cantù e A|X Armani Exchange Milano si sfidano al Forum per il 24esimo turno di LBA, nona giornata del girone di ritorno. All’andata finì 101 a 74 per Milano, match datato 9 dicembre 2018. Oltre ai tanti ex biancoblù presenti nel roster meneghino, in quello canturino figura Andrea La Torre, guardia-ala classe 1997 con un passato in biancorosso. Ad arbitrare l’incontro saranno i signori Alessandro Martolini, Alessandro Vicino e Dario Morelli. La partita sarà trasmessa sia su Eurosport 2 che su Eurosport Player. Radiocronaca del match su Radio Cantù 89.600 FM e streaming su radiocantu.com.