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Taylor Mims: “Nelle ultime settimane si sono visti i frutti del mio impegno”

Tra tutte le sensazioni di stupore che possiamo provare di fronte al cambiamento di un giocatore, la più intensa e inaspettata rimane quella che ci fa provare un elemento che pensavamo inadeguato e che invece, da un momento all’altro, diventa improvvisamente uno dei migliori. Un cambiamento talmente radicale e repentino da lasciarci l’impressione di non aver capito fino in fondo lo sport che stiamo guardando, che ci sia almeno un piano della realtà che ci sfugge, che per forza di cose dobbiamo lasciare al mistero. Insomma, la sensazione che abbiamo provato guardando giocare Taylor Mims, che nel giro di poche settimane è passata da essere oggetto del mistero a giocatrice importante della Igor Gorgonzola Novara.

In esclusiva ai microfoni di Volley News, l’opposta statunitense ha parlato di sé, del suo percorso pallavolistico e della sua esperienza in Italia, soffermandosi anche sull’ottimo momento di forma che sta vivendo.

Taylor, partiamo dall’ultimo capitolo della tua carriera con la Igor Gorgonzola Novara. Come ti stai trovando?

Mi trovo bene qui! La città è bella, accogliente e non è così distante da Milano. In generale, mi piace molto lo stile di vita italiano, in particolare la cultura dell’aperitivo“.

Come riassumeresti la stagione di Novara fino a questo momento?

Direi che finora è stata una buona stagione. Non è stata né negativa né perfetta, ma siamo costanti e stiamo procedendo nella giusta direzione“.

Quali sono i vostri obiettivi e le vostre aspettative per il finale di stagione?

Gli obiettivi sono lottare per ottenere i migliori piazzamenti e dare sempre il massimo in ogni partita, sia in campionato che nella nostra competizione europea. Questo discorso valeva anche per la coppa nazionale, sebbene ora sia già passata“.

Nella prima parte della stagione hai avuto alcuni alti e bassi nel rendimento, ma ora sembra che sia scattato qualcosa. Come valuti le tue performance e la tua crescita nel corso di quest’anno? Cosa è cambiato nelle ultime settimane?

All’inizio della stagione, ho subito un infortunio agli addominali che ha influito sulla mia fiducia e sulla mia forza. Ci ho messo un po’ a recuperare da questo stop, ma il supporto delle mie compagne di squadra e dello staff ha reso il percorso più semplice. Le ultime settimane hanno dimostrato che ho lavorato duramente in allenamento: quando ho avuto la possibilità di giocare, si sono visti i frutti del mio impegno“.

In che modo il lavoro con una leggenda della pallavolo come Lorenzo Bernardi sta influenzando il tuo gioco?

Sai, essere allenati da qualcuno con una grande esperienza e numerosi riconoscimenti nella carriera è estremamente prezioso. Non ci sono molti allenatori con un percorso da giocatore ai livelli che ha raggiunto lui. Essere guidata da una persona con una così profonda conoscenza del gioco ha indubbiamente elevato il mio livello. Ora vedo la pallavolo in modo diverso; mi ha spinta a migliorare ogni giorno, dandomi fiducia e aiutandomi a crescere notevolmente come giocatrice“.

Facciamo un passo indietro. Quanto è stata importante per te l’esperienza in Francia con le Neptunes de Nantes?

Oh Nantes… Non posso che dire cose positive su questa città, sul club, sullo staff e sulle compagne di squadra che ho avuto nelle due stagioni trascorse lì. Per me, Nantes è diventata la mia ‘casa lontano da casa’ ed è un posto dove ho imparato molto su come essere una professionista. Ho avuto l’opportunità di prendere parte alla mia prima competizione europea e di vincere il mio primo titolo, la Coppa di Francia. Inoltre, essere allenata da Cesar Hernandez è stato un sogno e ha rappresentato la chiave del mio successo personale. Non posso che ringraziarlo per avermi spinta oltre i miei limiti e per aver reso la scorsa stagione indimenticabile“.

Qual è stato il momento più bello della tua carriera pallavolistica?

Ci sono molti momenti indimenticabili, ma il primo che mi viene in mente è la vittoria della Coppa di Francia nella scorsa stagione. Cesar ha sempre tenuto discorsi motivazionali prima dei nostri riscaldamenti, ma quello prima della finale ha emozionato tutti: credeva in noi in modo così forte che lo percepivamo chiaramente. Alla fine, abbiamo disputato una grande partita, portato la coppa a Nantes e vissuto momenti di pura euforia. Quella squadra era davvero speciale. Alcune di noi erano rimaste dalla stagione precedente, ma in generale siamo cresciute insieme: era come giocare a pallavolo con le proprie sorelle o migliori amiche. Perciò, quel momento lo conserverò nel mio cuore per sempre“.

Qual è stato l’insegnamento più importante che ti ha dato la pallavolo?

La lezione più importante che ho appreso dalla pallavolo è che nessuno è lì per fare le cose al tuo posto: sei tu a doverlo fare. In questo senso, il tuo ‘nemico’ più grande sei sempre tu, poiché i pensieri negativi, la procrastinazione, le scuse e la paura di uscire dalla propria comfort zone non ti porteranno mai dove desideri arrivare. Puoi avere i migliori allenatori e compagni di squadra, ma se non hai fiducia in te e non sei la tua stessa motivazione, non puoi crescere. Per me, è stato un grande passo in avanti imparare a sfidare me stessa e a spingermi verso obiettivi più ambiziosi, sia personali che di squadra“.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

È incredibile pensare che quello che sto vivendo oggi fosse il mio sogno 5-6 anni fa… Attualmente, però, il mio obiettivo nel mondo della pallavolo è vincere un titolo in Italia, sia esso una coppa o un campionato. A livello personale, il mio sogno più grande è avviare una famiglia e, un giorno, stabilirmi in Spagna o in Francia e aprire un bar“.

Per chiudere l’intervista, alcune domande per conoscerti meglio. Ci potresti raccontare qualcosa su di te, sul tuo carattere, sulla tua famiglia e sulla tua vita nel Montana?

Alcuni dei miei amici più stretti mi descriverebbero come un personaggio (ride, ndr): sempre attiva, con un caffè in mano e spesso in ritardo (sono puntuale ovunque tranne che a casa). Sono anche una persona che può sembrare timida fino a quando non si arriva a conoscermi. Sono la maggiore di tre figli: ho un fratello di 25 anni di nome Greg e una sorella di 15 di nome Rosa. Sono nata e cresciuta a Billings, nella riserva dei Crow del Montana, circondata da cavalli, mucche e polli, praticamente in una fattoria (ride di nuovo, ndr). Ho amato ogni momento trascorso lì“.

C’è qualcosa che la gente potrebbe non sapere di te e che potrebbe sorprenderla?

Riprendendo il discorso della domanda precedente, ho la sensazione di sorprendere molte persone quando racconto di essere cresciuta e di aver vissuto in una fattoria, circondata dagli animali, per la maggior parte della mia vita fino a quando sono andata al college“.

Un’ultima curiosità: quali artisti ascolti di solito? Ti capita spesso di leggere libri o di guardare serie TV e film?

I miei artisti preferiti sono Drake, Gazo, Tyler the Creator e Tory Lanez. Non guardo più serie TV e film come facevo una volta, ma ho ripreso a leggere. Non so quanto durerà (ride, ndr), ma ci sto provando“.

Di Alessandro Garotta


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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