Coco Gauff parla senza peli sulla lingua al Miami Open in merito alle dure polemiche tra PTPA e il governo del tennis professionistico. Come Alcaraz, anche la più forte tennista statunitense ha affermato di non sapere niente dell’azione legale promossa dal sindacato di Djokovic e di aver appreso la questione dai social. A suo dire il nocciolo della questione è puramente economico: si farebbero passi in avanti con una maggiore percentuale di ricavi assegnati ai giocatori e quindi con prize money più sostanziosi. Tutto il resto viene dopo.
“Onestamente non ho molte informazioni su tutta questa faccenda. Ho visto un post a riguardo” afferma Gauff. “L’ho scoperto contemporaneamente al resto del mondo. Pertanto non ho alcuna informazione al riguardo da poter condividere, ma sono assolutamente favorevole a migliorare questo sport e cercare di farlo sempre migliore. Non conosco i dettagli delle richieste, a dire il vero. L’ho visto su Instagram due giorni fa e non ho approfondito.”
“Per me la cosa principale per migliorare il tennis non sarebbe l’equità, ma piuttosto una migliore percentuale di guadagni per i giocatori e prize money più consistenti. Inoltre, nel caso delle donne, equiparare i premi a quello degli uomini. Ci sono molte altre cose, come la visibilità e cose del genere, che penso che possiamo migliorare”.
“Non penso di potermi sedere qui e lamentarmi. Sono un’atleta professionista. Mi pagano molto bene per fare quello che mi piace. La quantità di lavoro è decisamente inferiore alla ricompensa che riceviamo, oppure la quantità di lavoro non è uguale alla ricompensa. Sono un’atleta. Ci sono persone che fanno cose molto più difficili in questo mondo. Se vogliamo paragonare il tennis ad altri sport, ovviamente facciamolo, ma se vogliamo paragonarlo ad altre cose della vita, non mi siederò qui a lamentarmi” conclude Coco.
Mario Cecchi