Le parole del tennista azzurro alla vigilia del primo slam dell’anno: “La Davis mi ha dato consapevolezza, gioia e orgoglio. Sto bene, vedremo come andrà qui, la stagione è lunga. Con Norrie sarà difficile per diversi motivi, ma la voglia c’è”. Gli Australian Open sono in diretta su Eurosport, canali 210 e 211 del telecomando Sky, dal 12 al 26 gennaio
Consapevolezza e voglia. Sono i punti di partenza di Matteo Berrettini per gli Australian Open 2025. Da una parte la consapevolezza acquisita dopo il trionfo in Coppa Davis da protagonista, dall’altra la voglia di tornare a far bene a Melbourne dove manca dal 2023. “La Davis mi ha dato consapevolezza, ma soprattutto gioia e orgoglio di aver portato un’altra volta la coppa in Italia con un team pazzesco – ha raccontato Berrettini a Sky Sport – Mi ha dato energia di fare bene e consapevolezza che il tennis è uno sport che ha bisogno di pazienza”. Pazienza che corrisponde a una programmazione ragionata: “Nonostante il calendario sia molto fitto e c’è la voglia di giocare sempre, non si può essere sempre pronti – ha aggiunto l’azzurro – Bisogna prepararsi bene e per la Davis l’ho fatto. Anche per questo ho deciso di non giocare il torneo di Adelaide (dopo Brisbane, ndr), senza farci prendere dalla fretta della programmazione. Sto bene, vediamo come andrà qui, ma la stagione è lunga”.
“Ho tanta voglia di fare”
Berrettini ha poi raccontato la sua preseason in Spagna: “Abbiamo lavorato tanto sulla risposta, sul dritto e rovescio in corsa, sul servizio per non essere prevedibile, sul fisico e la prevenzione. Ci sono tante cose e ho tanta voglia di farle, è un segnale positivo“. Dagli allenamenti alle partite. Il debutto di Matteo agli Australian Open è in programma martedì contro Cameron Norrie: “Sarà una partita difficile per un milione di motivi: è uno Slam, non gioco contro di lui da tempo e nel 2025 ho giocato solo una partita. La voglia c’è, dovrò fare attenzione nei game al servizio e mettere pressione in risposta. La chiave di tutto è un atteggimento positivo. Vincenzo Santopadre mi ha insegnato di essere l’allenatore di me stesso. Durante le partite cerco di prendermi per mano e guidarmi tra le difficoltà e i momenti difficili”.