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Novak Djokovic riconosce il talento di Lorenzo Musetti: “È molto talentuoso sia dal lato del diritto che del rovescio”

Novak Djokovic ha ottenuto una buona vittoria su Lorenzo Musetti negli ottavi di finale del Masters 1000 di Monte Carlo, con il punteggio di 7-5, 6-3. Il serbo ha dimostrato un gioco aggressivo, andando a rete ben 30 volte durante l’incontro, una tattica necessaria contro un giocatore come Musetti, molto abile in difesa.

Riguardo a Musetti, Djokovic ha riconosciuto le qualità del giovane italiano, descrivendolo come un giocatore molto talentuoso e abile in difesa.
“È molto veloce. È molto talentuoso sia dal lato del diritto che del rovescio. Può farti male dall’interno del campo, ma anche, come abbiamo visto in alcuni punti incredibili e passanti che ha realizzato, anche da lontano”.
Djokovic ha sottolineato la necessità di essere aggressivo e solido contro un giocatore come Musetti, cercando di togliergli il tempo e di approfittare di ogni palla corta per andare a rete.
Il serbo ha anche ammesso che Musetti è stato migliore per gran parte del primo set, dominando il gioco fino al momento in cui Djokovic è riuscito a cambiare l’inerzia dell’incontro. “Musetti fino al controbreak del primo set stava giocando meglio. Non mi sentivo così a mio agio nel giocare, perché ero dominato da Musetti fino a quel punto dell’incontro”, ha detto Djokovic.

Nonostante la vittoria, Djokovic ha ammesso di aver affrontato alcune difficoltà fisiche durante la partita. “Devo dire che in alcuni momenti del gioco oggi non mi sentivo davvero bene fisicamente”, ha rivelato il campione serbo. “Ma questo fa anche parte delle prime partite sulla terra battuta. Quando giochi contro qualcuno di forte come Musetti, dove devi guadagnarti la vittoria e lavorare duramente fisicamente, è possibile che tu possa in qualche modo avere meno energie per superare quel muro”.

Djokovic ha parlato del suo rapporto con il pubblico durante la conferenza stampa, sottolineando come cerca di trasformare le reazioni negative in qualcosa di costruttivo per lui.
“Provo sempre a trasformare l’energia del pubblico, anche se negativa, in qualcosa di positivo per me. Ma non cerco problemi con nessuno, non è questo il punto. Solo quando la gente reagisce in un modo che penso di non meritare, non mi piace stare zitto. Sono cresciuto con questa mentalità: se qualcuno fa qualcosa di male contro di te, stai lì e rispondi. Parlando della partita, fino a quel punto Musetti stava dominando, dunque l’intermezzo col pubblico è arrivato al momento giusto. In qualche modo mi rilasso, ogni volta che cerco di mettermi un sorriso sul volto”.
Queste dichiarazioni mostrano come Djokovic sia in grado di gestire le reazioni del pubblico, a volte ostili, e di utilizzarle a suo vantaggio, trasformandole in una fonte di motivazione e concentrazione.

Alla domanda sul suo regime di allenamento e recupero, Djokovic ha risposto di aver dedicato più di 20 anni a prendersi cura del suo corpo e della sua mente, e che questo sta dando i suoi frutti. A quasi 37 anni, è ancora in grado di essere il numero 1 al mondo e giocare al massimo livello.
“Sono 20 anni ormai che lavoro duramente sul mio fisico, su come mi nutro, su come conduco la mia vita. Non voglio rivelare dei segreti. Ma sono molto orgoglioso di quello che sono riuscito a fare della mia carriera, sempre tenendo in mente che volevo durasse il più a lungo possibile. Ho quasi 37 anni e sono numero 1 del mondo, gioco al livello più alto. È il premio per questa cura su me stesso nelle ultime due decadi. Ho sempre avuto l’idea di giocare più a lungo possibile, e non è un caso che abbia ottenuto i miei migliori risultati dopo i 30 anni”.

Guardando al futuro, Djokovic ha dichiarato che Parigi è dove vuole raggiungere l’apice in termini di gioco e sensazioni. Per ora si sta godendo il suo tennis, con l’obiettivo di continuare a vincere giorno dopo giorno sulla terra rossa.

Francesco Paolo Villarico


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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