Dopo un promettente 2023, il 2024 di Ben Shelton è stato più ricco di ombre che di luci, configurandosi come un anno di apprendimento supplementare nel circuito ATP per un giocatore che solo due anni fa non aveva mai gareggiato fuori dagli Stati Uniti. Nonostante il leggero rallentamento rispetto alle aspettative stratosferiche create, Shelton guarda al 2025 come l’anno della verità.
Un Talento in Evoluzione
Le qualità naturali di Shelton sono evidenti:
– Un servizio potentissimo
– Un diritto devastante
– Una struttura fisica da football americano
– Una mobilità laterale molto migliorata
Tuttavia, come lui stesso ha riconosciuto in un’intervista a TENNIS, ci sono ancora aspetti su cui lavorare:
– Eccessiva impulsività nella selezione dei colpi
– Un rendimento in risposta da migliorare
– La gestione dei momenti di difficoltà
Oltre l’Etichetta del “Servebot”
Shelton è determinato a superare l’etichetta di “servebot” che gli è stata affibbiata, come accaduto in passato a connazionali come John Isner e Reilly Opelka. “John e Reilly mi hanno detto che si riesce a breakkare gli avversari solo dal 5% al 7% delle volte, questo è essere un servebot. Nel 2023 ero sotto il 10%, quest’anno sono al 15%, ma vorrei alzare ancora questi numeri,” ha dichiarato l’americano, consapevole che il gioco in risposta è la chiave per il salto di qualità.
Le Lezioni del 2024
La sconfitta contro Frances Tiafoe agli US Open, in una battaglia di cinque set, ha offerto importanti spunti di riflessione. “Molti giocatori del circuito sono superumani. Servo a 230, ma non sempre mando la palla dove voglio… e loro la rimandano indietro. Rispondono con grande qualità e mi mandano la palla sui piedi. In molte occasioni, la velocità non è la risposta a tutto.”
Maturità e Determinazione
Nonostante le difficoltà, Shelton mostra una maturità crescente nell’affrontare i momenti difficili: “Sono molto competitivo, non abbandono mai un match. Un grande servizio ti può salvare da molte situazioni, ma quando il Piano A non funziona, è facile continuare a sbattere contro un muro. Mi è successo spesso quest’anno, ho attraversato momenti complicati, ma con la maturità impari a trasformare le giornate storte in vittorie anche quando non giochi bene.”
Prospettive per il 2025
Con questa consapevolezza e la volontà di migliorare gli aspetti più deboli del suo gioco, Shelton si prepara per un 2025 che potrebbe vederlo finalmente pronto per l’assalto alla top-10. La chiave sarà trovare il giusto equilibrio tra la sua potenza naturale e una gestione più saggia dei momenti cruciali del match.
Francesco Paolo Villarico