È Javier Frana a subentrare a Guillermo Coria come capitano di Davis Cup dell’Argentina, è il 32esimo nella storia del paese sudamericano. L’ex n.30 del mondo, giocatore molto offensivo rispetto ai canoni dell’allora tennis albiceleste, esordirà il prossimo 31 gennaio 2025 sulla panchina del team nazionale nella sfida di primo turno che oppone l’Argentina di Baez e Cerundolo alla Norvegia in trasferta. Ovviamente gran parte dell’esito dell’incontro dipenderà dalla presenza o meno di Casper Ruud, stella del tennis norvegese.
In Argentina la Coppa Davis è molto sentita e l’ambiente tra i giocatori non è sempre esattamente sereno – vedi le polemiche molto accese tra l’ex capitano Coria e Zeballos, fortissimo doppista ma escluso quest’anno proprio per dissidi con il capitano. Quindi il primo compito di Frana sarà sicuramente quello di ritrovare un clima più sereno e collaborativo tra tutte le migliori racchette nazionali.
L’Argentina sta attraversando un momento piuttosto positivo al maschile: manca la “stella”, un Del Potro capace di lottare per vincere uno Slam, ma il movimento è forte e piuttosto giovane. Attualmente ci sono ben 8 tennisti tra i primi cento nel ranking ATP, con Baez n.27 e Cerundolo 30 (ma con un best al n.19 lo scorso anno), e una media d’età sui 25 anni.
Frana, 57 anni, ha raccolto i migliori risultati in carriera in doppio. È stato finalista a Wimbledon 1991 con il messicano Lavalle, ha vinto il doppio misto a Roland Garros 1996 (con la connazionale Tarabini) e ha vinto il bronzo olimpico ai giochi di Barcellona ’92 (con Miniussi). Dopo un periodo passato come commentatore per ESPN Latina, Javier torna in pista con un incarico prestigioso ma non così comodo. Infatti nella prima dichiarazione rilasciata ha affermato: “La prima sfida è far capire ai giocatori che c’è bisogno di tutti”. Chiaro riferimento a contrasti e divisioni del passato. A proposito del debutto contro la Norvegia: “Penso che in Coppa Davis non ci siano serie più facili di altre. Potrebbe esserci una serie più comoda, logisticamente, a seconda da dove vengono i giocatori o dove devono andare. Il sorteggio ci ha assegnato la Norvegia e dovremo iniziare a mettere la testa in quella situazione per cercare di anticipare al meglio tutto quello che vivremo in quei giorni”.
Marco Mazzoni