“Il secondo album è sempre il più difficile”, canta il sagace Caparezza, perla di saggezza che possiamo passare agilmente anche al tennis, dove confermare una splendida annata è molto spesso l’impresa più tosta di una carriera. Questo e molto di più vivrà Flavio Cobolli nel 2o25, stagione per lui fondamentale dopo la spettacolare esplosione e crescita vissuta mese dopo mese in un 2024 davvero di grande qualità e complessivamente sorprendente, che l’ha issato dal limbo della top100 al grandissimo tennis.
In estrema sintesi Cobolli dovrà chiedere al nuovo anno e soprattutto a se stesso di consolidare la crescita tecnica ed agonistica vissuta nel 2024, alzando ancor più asticella e ponendosi l’obiettivo concreto di vincere un torneo ed essere convocato per la Final 8 di Bologna in Davis Cup. Vediamo nel dettaglio.
Condizione fisica e tennis offensivo
Fin dal primissimo torneo del 2024, gli Australian Open, Cobolli ha fatto capire che qualcosa di grosso era accaduto. Flavio ha passato “le quali” di slancio lasciando per strada solo 17 game in tre partite, e nel main draw ha sbattuto fuori un tipo tosto come Jarry (n.18 al mondo) stroncandolo in un durissimo quinto set. Si è confermato nella classica prova del 9 contro Kotov e si è arreso solo a un De Minaur troppo rapido e motivato, ma è stato lampante come la palla di Flavio fosse davvero rapida, di come le sue caviglie scattassero come molle e di come l’intensità del suo gioco avesse raggiunto picchi superiori e mai visti. Torneo dopo torneo ha messo mattoncini importanti, uno sopra all’altro, facendo esperienza e affinando ancor più quel rovescio lungo linea diventato a tratti molto temibile, e anche il servizio, progressivamente più incisivo e continuo. Anche la “sveglia” sofferta da Nadal a Barcellona è servita, perché dopo quella severa sconfitta ha capito come gestire meglio la pressione dell’evento e dell’avversario, tanto che di battute d’arresto cos brusche non ne ha subite più. A fine primavera la semifinale a Ginevra, poi la furibonda battaglia a Roland Garros con Rune (5 set durissimi, purtroppo alla fine sconfitto), quindi qualche vittoria su erba, indispensabile a continuare il solco di un gioco sempre più aggressivo. A Washington una delle sue pagine più belle, quattro splendide vittorie e finale, dove ha strappato un set a un Korda a tratti enciclopedico. Peccato, alzare un trofeo sarebbe stato divino, ma questo diventa l’obiettivo reale per il 2025. Ha terminato l’annata con qualche alto e basso, buone prestazioni e qualche problema fisico, anche per il grande sforzo profuso mese dopo mese. Proprio una condizione fisica spettacolare in tantissimi tornei ha sostenuto il suo gioco in grande spinta con le gambe e col braccio, bravissimo a contenere e contrattaccare, ma sempre più pronto a prendere l’iniziativa per primo e imporre colpi diventati davvero incisivi. Cobolli ha rivoltato tutto, ha terminato l’anno da n.32 con pieno merito e forte della sensazione che ci sia ancora un discreto spazio per crescere.
2025: obiettivi tecnici
Dove migliorare il tennis di Flavio? Visto che il 2024 è stato in fondo il suo primo anno “vero” nel grandissimo tennis, si potrebbe dire che il gioco del romano possa migliorare un po’ ovunque. Stabilità col diritto, colpo pesante e vincente, ma non sempre costante nel rendimento; confermare i passi in avanti eccezionali col rovescio, magari usando anche di più il back per spezzare il ritmo quando necessario; migliorare assolutamente i tempi degli attacchi, che nel 2024 ha gestito più di forza e impeto che con schemi offensivi delineati a tavolino, e servizio… tanto tantissimo servizio. Non è un caso che alcune delle sconfitte più brucianti, in fasi di lotta o contro avversari battibili, siano arrivate con la tensione che mandato in tilt la qualità della prima palla, visto che sulla seconda c’è ancora da fare per gestire al meglio la profondità e la velocità media in massimo controllo del colpo. Pure in risposta sono convinto che Flavio possa migliorare, riuscendo a gestire un colpo profondo al centro per guadagnare una posizione di vantaggio, oltre a quelle sbracciate improvvise di forza leonina su cui ha costruito importanti vittorie.
2025: a caccia di un titolo ATP
Lo ha sfiorato a Washington, può assolutamente farcela nel 2025. Cemento all’aperto e terra battuta i territori di caccia prediletti, Flavio ha tutto quel che serve per trionfare in un torneo nella prossima stagione, deve essere un obiettivo concreto. La sua mentalità è quella giusta: credere nei suoi colpi, nell’intensità generale, in quelle difese eccellenti che lo portano a ribaltare lo scambio in suo favore e mettere così pressione psicologica all’avversario. Ci prova Flavio e spesso ci riesce, e non lo fa sospinto da lucida disperazione, entra sempre nella palla divorandola con gli occhi e sentendo di poterla spingere con forza e precisione. Continuando il lavoro e la mentalità al miglioramento vista nel 2024, Cobolli può diventare un nuovo vincitore di torneo italiano l’anno prossimo.
Le insidie…
Ce ne sono, molte. Come l’adagio iniziale, ripetersi non è mai facile. Credo che per Flavio sarà importantissimo partire bene, sperando i problemi al braccio – spalla di fine 2024 siano del tutto superati, perché il tennis così in spinta del romano necessita di fiducia, quel pizzico di sana incoscienza che ti porta a giocare libero e crederci, anche quando la posizione in campo è difficilissima e hai quintali di acido lattico nelle gambe. Flavio è intensità, è forza abbinata a controllo; se dovessero arrivare un po’ di risultati al di sotto delle aspettative e magari il ranking di pari passo dovesse peggiorare – scenario non desiderato ma possibile – dovrà essere bravissimo a mantenere la calma e pensare alla prestazione. Nient’altro. Se Cobolli sarà performante, ci potranno essere delle cadute, ma i risultati arriveranno. Insieme alla calma e fermezza mentale, decisivo tenere ben oliata la macchina del suo fisico, al riparo da infortuni e problemi. Gioca un tennis esplosivo “Cobbo”, poderoso ma anche dispendioso, serve forza e tenuta, altrimenti il giocattolo si rompe e non ci si diverte più. Difficile essere al top 11 mesi di fila, ma il più possibile sì. Forza Flavio!
Marco Mazzoni