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Ettore Messina: “Milano determinata per fare tris”

Olimpia Milano tra Playoff e certezze

Messina, ci dica, come si presenta l’Olimpia ai Playoff?
«Con l’ottimismo di chi vuole chiudere bene una stagione non semplice, costellata di difficoltà e infortuni, con la determinazione per puntare sulle capacità della squadra di opporsi al livello di avversarie molto preparate e la consapevolezza del fatto che la notizia c’è quando chi ha vinto poi perde, come capitato ai Golden State Warriors, in passato ai Boston Celtics per fare due esempi».
E con quali certezze?
«Che difendere forte e condividere la palla in attacco sono le chiavi per vincere, come in molte occasioni abbiamo fatto in campionato, ma anche in Eurolega. In Serie A dopo una inizio da 5 vittorie e 5 sconfitte, abbiamo avuto un bilancio di 17-3».

L’evoluzione del campionato

Il livello del campionato si è alzato come dicono molti?
«Il fatto che Virtus Bologna e Milano abbiamo perso 8 partite, il numero più alto degli ultimi anni – pur con la complicità del doppio impegno in Eurolega – dimostra che in Serie A nessuna partita è scontata, soprattutto in trasferta. Poi ogni anno arrivano ottimi giocatori e le squadre sono allenate da coach validissimi e preparati».
A proposito, quest’anno sono aumentati i coach stranieri.
«Seppure io collabori con Fip e Cna da anni non ne farei un discorso solidale di categoria, perché se in Italia arrivano allenatori preparati, con titoli e competenze, il confronto è importante e positivo e la qualità espressa in campo elevata. Così come quando i nostri tecnici vanno all’estero e dimostrano la qualità della scuola»

“Dobbiamo concentrarci”: la discontinuità di rendimento non preoccupa

Tornando al livello di Serie A, molti club in stagione hanno detto che Milano e Virtus hanno fatto da traino.
«Ma in passato c’erano stati pareri negativi sul duopolio, dunque mi fa piacere abbiate raccolto questi pareri. Credo che le due società abbiano dato molto al movimento, in termini di visibilità anche all’estero e, per esempio, riportando in Italia giocatori molto importanti. Dati alla mano, il campionato di vertice di Brescia e di altri club è un bellissimo indicatore positivo. Perché va detto e ribadito: a nessuno fa piacere partecipare a un campionato scontato».
Spostiamo l’analisi su Milano: il dato evidente è la ripetuta discontinuità di rendimento in generale.E pure nell’arco della singola partita.
«Lo sappiamo, è al centro della nostra analisi quotidiana e del lavoro in palestra».
E i motivi li avete individuati? Perché in una stagione altalenante di Eurolega avete battuto Real Madrid, Olympiacos, Fenerbahce, Monaco, due volte il Barcellona.
«Non è il momento, ora dobbiamo tutti concentrarci a fare al meglio le cose fondamentali per mettere in campo ciò che abbiamo dimostrato di saper fare. Anche se dovremo guardare in tv la Final Four con tre squadre che abbiamo battuto in stagione».

Delusione Pangos, le nuove leve della Next Gen e l’evoluzione del basket

A proposito di analisi: il caso Pangos, fuori nei playoff 2023, confermato e poi incapace di tornare ai livelli di qualche anno fa.
«Non voglio assolutamente ritornare su Pangos. Sono deluso».
Un motivo importante per sorridere: il settore giovanile, a partire dall’Under 19 campione d’Italia che si appresta a disputare le finali della Next Gen di Eurolega. Un segnale per il movimento.
«Il fatto che 4 squadre di Serie A abbiamo raggiunto le semifinali non è casuale. E c’è un fatto: da quanto Legabasket ha introdotto la Next Gen Cup, l’impegno dei club sul settore giovanile è aumentato. Io ho sempre detto che il vertice deve fare da guida al movimento. È stata una cosa molto bella vedere crescere i ragazzi con il lavoro dei tecnici. E i nostri sforzi sul reclutamento si stanno incentrando sul territorio. Così come è molto bello e inorgoglisce sapere che dalla nazionale A fino alle giovanili Milano è la società che dà più elementi alla maglia azzurra».
Torniamo ai suoi inizi da capo allenatore. Com’è cambiato il basket in questi 34 anni?
«Ci vorrebbe tempo».
Scelga l’aspetto principale.
«Allora dico l’atletismo dei giocatori, che incide su tutto, spazi, velocità di esecuzione..»

“Sinner è un esempio perfetto per i ragazzi”

Lei è un appassionato tennista praticante. Le sue impressioni su Sinner.
«Sono molto ammirato dai miglioramenti tecnici e fisici. Ma l’aspetto che mi colpisce ancor più è la calma di questo ragazzo in ogni momento in campo e fuori: vittorie, sconfitte che siano, impegni, dichiarazioni. Anzi, per quello che dice e come è un esempio perfetto per i ragazzi».
Andrà a Parigi a vedere i Giochi?
«No, quest’anno non andrò a Parigi anche se sono un avido spettatore dei Giochi e non dimenticherò di aver visto allo stadio, da vicino, la finale».

L’entusiasmo dei tifosi nasconde la fatica

Prima si parlava di calendario. Quanto incide il doppio impegno?
«Ancora più che fisicamente, sul dispendio di energie nervose. È questo a causare gli alti e bassi. Bisogna azzerare per ritrovare forze dopo le grandi partite».
E quanto è faticoso il suo doppio impegno da allenatore e presidente dell’area tecnica?
«Secondo me si è equivocato. Se fosse responsabile dell’area tecnica, nessuno direbbe nulla. Ma è il mio ruolo. La società sta crescendo con un’organizzazione completa. Ci sono dirigenti preparati come Stavropoulos e Vacirca che hanno la competenza, le capacità e portano avanti il lavoro. Viceversa l’area tecnica è mia responsabilità. Non è che debba mettermi e togliermi un cappello. E questo lavoro l’ho fatto a Bologna e a mosca, non lo facevo a Treviso perché c’è l’ottimo Gherardini».
Un risultato dell’organizzazione e della qualità raggiunta è il Forum sempre colmo di spettatori.
«È molto bello essere seguiti dalla città, averla riportata al Forum. Un premio agli sforzi del signor Armani, della proprietà. Anche pensando a quando fino a 5 anni si usciva talvolta al primo turno di Eurolega, o non si raggiungevano finali. Ma vogliamo crescere».


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/basket


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