SEMIFINALE GARA 5
Itas Trentino – Gas Sales Bluenergy Piacenza 3-1 (18-25, 25-20, 25-17, 25-19)
Itas Trentino: Sbertoli 2, Lavia 10, Lisinac 9, Kaziyski 11, Michieletto 14, Podrascanin 11, Nelli 0, Dzavoronok 0, Laurenzano (L), D’Heer 0. N.E. Pace, Berger, Cavuto, Depalma. All. Lorenzetti.
Gas Sales Bluenergy Piacenza: Brizard 3, Santos De Souza 12, Simon 9, Romanò 17, Leal 10, Caneschi 8, Scanferla (L), Recine 0, Gironi 0. N.E. Hoffer, Basic, Alonso, De Weijer, Cester. All. Botti.
ARBITRI: Puecher, Curto.
NOTE – durata set: 26′, 28′, 26′, 28′; tot: 108′.
TRENTO – L’Itas Trentino vola in finale. Dopo un primo set dominato dalla Gas Sales la squadra di Lorenzetti riaccende Michieletto e va a conquistare l’accesso alla Finale Scudetto, atto conclusivo del campionato italiano a cui mancava da sei anni (ultimo precedente il 7 maggio 2017).
La nona presenza assoluta nell’ultimo turno del tabellone Play Off durante i ventitré anni di storia della società trentina.
SESTETTI – Entrambi gli allenatori danno fiducia agli effettivi visti in campo per la maggior parte del tempo in questa serie: l’Itas Trentino si presenta in campo con Sbertoli in regia e Kaziyski opposto, Michieletto e Lavia in banda, Lisinac e Podrascanin al centro e Laurenzano nel ruolo di libero. La Gas Sales Bluenergy Piacenza risponde con Brizard alzatore, Romanò opposto, Leal e Lucarelli laterali, Simon e Caneschi al centro, Scanferla libero.
LA PARTITA – L’impatto migliore sul match lo hanno i padroni di casa, subito a segno con un muro di Sbertoli su Leal, a cui fa seguito un errore di Simon (3-1), ma Piacenza con Romanò e lo stesso centrale cubano (muro su Lisinac) trova in fretta parità e primo vantaggio (6-7). Un attacco out di Lisinac offre il +2 agli emiliani (6-8), che dopo pochi minuti diventa +3 (9-12) perché Leal affonda il colpo il lungolinea. Lorenzetti interrompe il gioco, ma alla ripresa è ancora Romanò a siglare un nuovo allungo (10-14); la Gas Sales Bluenergy non concede nulla in fase di cambiopalla (11-15 e 13-17) e quando può va a segno in fase di break point con Lucarelli e lo stesso opposto (13-19 e 15-21), chiudendo il primo set sul 18-25.
Dopo il cambio di campo Trento prova a tornare subito in partita, grazie agli attacchi di Kaziyski e Lavia (4-4 e 8-7). Una fiammata gialloblù con il capitano bulgaro al servizio produce due break point consecutivi (muro di Podrascanin e contrattacco di Michieletto) ed offre il massimo vantaggio ai locali (+3, 13-10), costringendo Piacenza a rifugiarsi in un time out. Alla ripresa gli emiliani si riavvicinano (15-14), prima che Lisinac a muro e Kaziyski in attacco non facciano segnare un nuovo spunto (19-16). Matey incide ancora con la battuta (22-17), imitato poco dopo da Michieletto (24-19); l’1-1 nel computo dei parziali arriva sul 25-20 (errore in battuta di Brizard).
Nel terzo set l’Itas Trentino conferma la brillantezza nel gioco visto nel precedente periodo, e con Kaziyski e Lisinac ottiene subito il primo spunto (8-6). I gialloblù vanno in fuga (12-9), nel momento in cui il centrale serbo ferma uno contro uno Simon, costringendo Botti ad interrompere il gioco. Al rientro in campo sono ancora i padroni di casa a dettare il ritmo (14-10 e 18-12), approfittando anche dei tanti errori a rete degli emiliani, che escono di partita anche a causa delle affilatissime battute di Michieletto (20-12, anche un ace diretto). Trento vola verso il 2-1, che giunge sul 25-17 dopo gli ingressi in campo di Recine e Gironi e la pipe vincente di Lavia.
La lotta punto a punto riparte nella quarta frazione; Piacenza spinge alla pari sino al 6-6, poi Trento affonda di nuovo il colpo col muro ed il contrattacco (10-7). Gli emiliani sbandano, l’Itas Trentino ne approfitta per allungare (12-8), prima che Caneschi e Romanò ricompongano parzialmente lo strappo (13-12, time out Lorenzetti). La contesa torna ad essere combattuta su ogni pallone (16-15), sino al 17-16, poi i padroni di casa spinti dal pubblico ingranano la quinta (19-16), costringono a molte imprecisioni gli avversari che subiscono in ricezione (20-16) e lasciano definitivamente il proscenio (25-19).