In un’intervista a Marca realizzata nel corso della sua permanenza a Barcellona, Stefanos Tsitsipas si è intrattenuto su vari temi. Ama la capitale catalana, in particolare la Sagrada Familia (ha postato su Instagram alcune belle foto alla monumentale opera ideata da Gaudì) e la vitalità mediterranea della città, anche se finora non è riuscito ad alzare il trofeo del Godò, sconfitto per tre volte in finale.
“La cultura è simile a quella greca, il cibo… È un paese dove ti senti benvenuto, è un ottimo posto per giocare a tennis. In Grecia non abbiamo tornei e la Spagna è quello in cui mi sento più a casa. Forse è per questo che gioco bene qui” afferma Stefanos.
“Non so davvero quanto il tennis sia cresciuto in Grecia perché è da tanto che non viaggio all’interno nel mio paese. Quel che è certo è che ci sono più campi da tennis all’aperto e questo permette di avere più giocatori. Sono felice di aver contribuito insieme a Maria alla diffusione dello sport. Per continuare a crescere, spero che nei prossimi anni vengano organizzati tornei challenger e se possibile un ATP, che sarebbe qualcosa di incredibile per il nostro sport”.
“Certo che vorrei diventare n.1 al mondo, ho fatto molte cose già nella mia carriera ma non sono soddisfatto, credo di poter raggiungere molti altri obiettivi e lavoro ogni giorno per arrivarci”.
Ecco l’immancabile domanda sul migliore di sempre, Tsitsipas ha una risposta ben chiara. “Per me il migliore della storia non deve essere scelto in base sui titoli, sul numero di Slam o sul numero di partite vinte. Il GOAT deve essere il giocatore che ha attirato il maggior numero di fan su un campo da tennis, quello che ha ispirato di più le persone a fare qualcosa di utile nella loro vita, la persona che li ha fatti divertire di più. Se riassumiamo tutto questo in qualcuno, quel qualcuno è Roger Federer. Io resto con lui e poi direi Rafa Nadal”.
“Come definirei Nadal? Un matador, un torero. È la definizione perfetta di combattente nello sport e qualcuno che non si arrende mai. Non c’è nessuno come lui in questo aspetto”.
“Il cinema? Si è una passione, potrebbe essere qualcosa per il futuro dopo il tennis, ma ora è qualcosa che non considero”