Giornata dedicata alle semifinali femminili al Roland Garros. Apre il programma Muchova-Sabalenka, a seguire la campionessa in carica e n°1 del mondo Swiatek affronta la brasiliana Haddad Maia. Il Roland Garros è in diretta su Eurosport (canali 210 e 211 del telecomando Sky)
Iga Swiatek, Beatriz Haddad Maia, Karolina Muchova, Aryna Sabalenka: una di loro sarà la campionessa al Roland Garros per l’edizione 2023. Quattro storie diverse, quattro percorsi nel torneo diversi, quattro palmares diversi. Tra le quattro, soltanto Swiatek, attualmente numero 1 – ma non sicura di esserlo alla fine di questo Major – è già stata regina a Parigi, tanto da avere ancora la possibilità di difendere il titolo. A essere ancora imbattuta a livello Slam quest’anno, però, non è Iga, ma la Sabalenka, che, da live ranking, è numero 1 “in pectore”. Sempre che riesca a vincere il Roland Garros, ovviamente. E poi ci sono Muchova e Haddad Maia: la ceca è tornata tra le prime quattro di un torneo così importante per la prima volta dopo gli Australian Open 2021, prima che gli infortuni ne arrestassero la crescita; la brasiliana, invece, è una debuttante a questi livelli e già semplicemente arrivare in finale sarebbe garanzia di un ingresso in top ten.
Muchova-Sabalenka: bielorussa ancora imbattuta a livello Slam nel 2023
Le prime a scendere in campo per un posto in finale al Roland Garros saranno Muchova e Sabalenka, in una partita prevista sul Philippe Chatrier intorno alle 15:00 di giovedì, dopo la finale di doppio misto tra Kato/Puetz e Andreescu/Venus. L’attuale numero 2 WTA parte con i favori di pronostico e, vincendo, non soltanto raggiungerebbe la seconda finale Slam in carriera, ma ipotecherebbe anche la vetta nel ranking, sapendo di avere il proprio destino in mano. La bielorussa è ancora imbattuta a livello Major nel 2023 e ha perso un unico set in tornei di questo livello: in finale agli Australian Open contro Elena Rybakina. A Parigi Sabalenka potrebbe arrivare all’ultimo atto senza aver affrontato teste di serie, ma tra ottavi e quarti di finale la bielorussa ha affrontato una campionessa Slam come Sloane Stephens (vincitrice agli US Open nel 2017) e una ex numero 3 al mondo come Elina Svitolina – con tanto di storie tese a fine partita dovute alla relazione complicata tra tenniste russe/bielorusse e ucraine in questo momento storico.
Muchova, invece, insegue la prima finale Slam di una carriera in cui spiccano il best ranking da numero 19 WTA e la semifinale agli Australian Open, prima che gli infortuni costringessero la ceca a ripartire dalla posizione numero 253 in classifica e a partecipare ai tornei che contano grazie al ranking protetto. Perché Muchova possa ribaltare i pronostici e dare fastidio a Sabalenka, sarà necessario che la ceca sfrutti la propria capacità di cambiare ritmo allo scambio e la propria abilità nel giocare back e smorzate, in un piano tattico che ricorda un po’ quanto espresso da Ashleigh Barty, numero 1 al mondo prima che si ritirasse per lasciare il passo al dominio di Swiatek. Sabalenka, invece, dovrà imbrigliare Muchova in un pressing forsennato da fondocampo, preferendo potenza e regolarità e sfruttando al massimo la propria devastante prima di servizio. E attenzione ai doppi falli. Tra le due esiste un unico precedente, che sorride alla bielorussa, vincitrice nelle semifinali dell’Elite Trophy di Shenzhen nel 2019. Sabalenka poi trionfò in finale sconfiggendo l’olandese Kiki Bertens con un doppio 6-2.
Swiatek-Haddad Maia: la regina contro la debuttante
Dopo Muchova e Sabalenka, sul Philippe Chatrier sarà il turno della attuale numero 1 al mondo e campionessa uscente, Iga Swiatek, contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, debuttante a queste latitudini di uno Slam. Per la polacca la posta in gioco è altissima: oltre alla quarta finale in un Major, la terza al Roland Garros dal 2020, Swiatek difende anche la vetta nella classifica WTA dalla pressione di Sabalenka. Per essere padrona del proprio destino, Iga deve “semplicemente” confermare il titolo. Un aiuto potrebbe arrivarle dal tempo trascorso da entrambe in campo: mentre Swiatek ha perso appena 15 game fino a ora in tutto il torneo, Haddad Maia ha già giocato per oltre 12 ore e 30 minuti – per intenderci, due ore in più di Alcaraz, nonostante gli uomini gareggino su un formato di tre set su cinque. La brasiliana, inoltre, potrebbe pagare l’emozione di essere alla prima semifinale in un Major in carriera.
Prima dell’exploit a Parigi, la ventisettenne di San Paolo non aveva mai superato il secondo turno in un torneo di questo livello. Haddad Maia, infine, deve dare un’occhiata anche al cammino di Muchova: nel caso in cui lei perdesse contro Swiatek e la ceca vincesse il torneo, la brasiliana vedrebbe il proprio debutto in top ten rimandato, se non sfumato. Nelle prossime settimane, infatti, l’attuale numero 14 WTA difenderà i due titoli a Nottingham e Birmingham e la semifinale raggiunta a Eastbourne, per un totale di quasi 700 punti. Un motivo di speranza per Haddad Maia? La brasiliana ha vinto l’unico precedente contro Swiatek: agli ottavi di finale nel WTA 1000 di Montreal nel 2022, arrivando poi in finale dove venne sconfitta da Simona Halep. In Canada, però, la polacca era sembrata ancora un po’ stordita dopo la fine della propria striscia di 37 vittorie di fila al terzo turno di Wimbledon per mano di Alize Cornet. In più la partita si era giocata sul cemento, superficie che sorride meno a Iga rispetto alla terra rossa di Parigi. Perché Haddad Maia possa ripetere l’impresa anche al Roland Garros, la brasiliana dovrà sfruttare le proprie curve mancine al servizio e non lasciare intentato neanche un recupero in difesa. Sicuramente Sabalenka tiferà per lei.
Il programma di oggi al Roland Garros
- Muchova vs Sabalenka (2) – non prima delle 15
- Swiatek (1) vs Haddad Maia (14) – a seguire